Presidente degli Stati Uniti d'America: differenze tra le versioni

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Probabilmente il potere più grande che ha il Presidente è quello di essere al comando delle [[United States Armed Forces|Forze Armate degli Stati Uniti]] come loro [[comandante in capo]]. Inoltre, anche se la Costituzione affida la proclamazione della dichiarazione di guerra al Congresso, è il Presidente che ha la responsabilità ultima di dirigere e disporre le forze militari. Attualmente il [[comando operativo]] delle Forze Armate (che appartengono al [[Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d'America|Dipartimento della Difesa]]) è normalmente esercitato dal Presidente nei confronti dello ''[[Unified Combatant Command]]'' (UCC) grazie al tramite del [[Segretario della difesa degli Stati Uniti d'America|Segretario della Difesa]] e secondo le linee-guida contenute nel piano annuale a questo scopo predisposto, lo ''Unified Command Plan'' (UCP).<ref>{{Cita web|url=http://www.defense.gov/Military-Services/Unified-Combatant-Commands|titolo=U.S. DEPARTMENT OF DEFENSE > Military Services > Unified Combatant Commands|sito=www.defense.gov|accesso=26 agosto 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.law.cornell.edu/uscode/text/10/164|titolo=10 U.S. Code § 164 - Commanders of combatant commands: assignment; powers and duties|sito=LII / Legal Information Institute|accesso=26 agosto 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.jcs.mil/|titolo=Official Website of the Joint Chiefs of Staff|sito=www.jcs.mil|accesso=26 agosto 2016}}</ref>
 
Ma il potere presidenziale come comandante in capo delle Forze Armate subisce dei limiti costituzionali. Nel n. 69 de ''[[Il Federalista]]'', [[Alexander Hamilton]] ebbe modo di puntualizzare che il potere di dichiarare guerra dovrebbe essere disgiunto da quello della direzione suprema dell'esercito e della marina<ref>{{Cita pubblicazione|autore=[[Alexander Hamilton]]|titolo=The Federalist|numero=69|url=http://www.constitution.org/fed/federa69.htm}}</ref> Infatti è soltanto il Congresso che, in forza della ''[[War Powers Resolution]]'', può autorizzare l'impiego di truppe militari più a lungo di 60 giorni. Tuttavia questa autorizzazione non ha un ''iter'' ufficiale preciso, per cui la sua previsione si è resa, se non inutile<ref>Che esistano ostacoli legali all'assoluta libertà del Presidente di autorizzare l'uso della forza a livello intestatale, è stato dichiarato dal generale John Hyten, capo del ''US Strategic Command'' ("''I'm going to say: 'Mr President, that's illegal"''): [https://www.bbc.com/news/world-us-canada-42041975 ''US nuclear chief would resist 'illegal' presidential strike order'', BBC news, 19 novembre 2017].</ref>, almeno superflua.<ref>{{Cita web|url=http://millercenter.org/policy/commissions/warpowers/report|titolo=The National War Powers Commission Report|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101126165009/http://millercenter.org/policy/commissions/warpowers/report|dataarchivio=26 novembre 2010}}</ref>
 
Comunque sia il controllo del Congresso si estende anche grazie al suo controllo sull'approvazione delle spese militari e sul loro impiego. Anche se in epoca più risalente è sempre stato il Presidente ad avviare la procedura per la dichiarazione di guerra,<ref name=":2">{{Cita news|url=http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,878290,00.html|titolo=The Law: The President's War Powers|pubblicazione=Time|data=1º giugno 1970|accesso=26 agosto 2016}}</ref><ref>{{Cita news|nome=Alison|cognome=Mitchell|autore=|url=https://www.nytimes.com/1999/05/02/weekinreview/the-world-only-congress-can-declare-war-really-it-s-true.html|titolo=The World; Only Congress Can Declare War. Really. It's True.|pubblicazione=The New York Times|data=2 maggio 1999|accesso=26 agosto 2016|citazione=I vari presidenti hanno inviato forze militari statunitensi all'estero in più di 100 occasioni; il Congresso ha dichiarato guerra soltanto 5 volte: la [[guerra del 1812]], la [[Guerra Messico-Stati Uniti|guerra messicana]], la [[guerra ispano-americana]], la [[prima guerra mondiale]] e la [[seconda guerra mondiale]].}}</ref> diversi studiosi si sono espressi criticamente nei confronti della presidenza statunitense, accusandola in più occasioni di aver iniziato dei conflitti armati senza aver ottenuto la necessaria dichiarazione di guerra, come nei casi dell'invasione di [[Panama]] nel 1903 di [[Theodore Roosevelt]],<ref name=":2" /> della [[guerra di Corea]],<ref name=":2" /> della [[Guerra del Vietnam|guerra in Vietnam]],<ref name=":2" /> e delle invasioni di [[Grenada]] del 1983<ref>{{Cita news|autore=Alison Mitchell|titolo=The World; Only Congress Can Declare War. Really. It's True|pubblicazione=New York Times|data=2 maggio 1999|citazione=Il Presidente Reagan ha rivelato al Congresso l'invasione di Grenada due ore dopo aver ordinato l'operazione. Reagan ha parlato dei bombardamenti in Libia ai ''leader'' dei due partiti del Congresso mentre gli aerei erano già in volo.}}</ref> e di Panama nel 1990.<ref>{{Cita news|autore=Michael R. Gordon|url=https://www.nytimes.com/learning/general/onthisday/big/1220.html#article|titolo=U.S. troops move in Panama in effort to seize Noriega; gunfire is heard in capital|pubblicazione=New York Times|data=20 dicembre 1990|citazione=Non era chiaro se la Casa Bianca avesse consultato i ''leader'' del Congresso in merito all'azione militare, o se li abbia avvertiti in anticipo. Thomas S. Foley, ''speaker'' della Camera dei Rappresentanti, ha dichiarato martedì sera che non era stato in alcun modo avvertito da parte dell'Amministrazione.}}</ref> Nel 1973 il Congresso, superando un veto presidenziale, approvò una legge per la quale il Presidente non può deliberatamente disporre delle forze armate senza la previa, obbligatoria consultazione con i ''leader'' del Congresso e qualora essi non siano d'accordo, ritirare seduta stante le truppe. Tale legge è stata disattesa dai presidenti nella prassi, senza che la Corte Suprema si sia mai pronunciata in merito.