Mary Allen Wilkes: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m formattazione migliorata e inserimento link a pagine wiki
m create nuove sezioni
Riga 5:
Notevolmente trasformato e modificato nel corso dei secoli, il Castello Sforzesco fu, tra il Cinquecento e il Seicento, una delle principali cittadelle militari d'Europa; restaurato in stile storicista da [[Luca Beltrami]] tra il 1890 e il 1905, è oggi sede di istituzioni culturali e di importanti musei. È uno dei più grandi castelli d'Europa nonché uno dei principali simboli di Milano e della sua storia[3].
 
=== '''Storia''' ===
 
==== '''Le premesse''' ====
La costruzione di una fortificazione con funzioni prettamente difensive fu avviata nella seconda metà del Trecento dalla dinastia viscontea, che deteneva la signoria di Milano da quasi un secolo, da quando nel 1277 l'arcivescovo [[Ottone Visconti]] aveva sconfitto nella [[battaglia di Desio]] e cacciato da Milano il precedente Signore, [[Napoleone della Torre]]. Nel 1354 l'arcivescovo [[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Giovanni Visconti]], morendo, lasciò in eredità il ducato ai tre nipoti Matteo II, Galeazzo II e Bernabò.
 
Riga 14:
Il Castrum Portae Jovis iniziò a rivestire, a partire dal 286, quando Milano diventò capitale dell'Impero romano d'Occidente, anche la funzione di Castra Praetoria, ovvero di caserma dei pretoriani, reparto militare che svolgeva compiti di guardia del corpo dell'imperatore[6]. Tale zona era quindi il "Campo Marzio" di Milano, ovvero l'area consacrata a Marte, dio della guerra, che era utilizzata per le esercitazioni militari[6].
 
==='''I Visconti e gli Sforza'''===
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Visconti e Sforza.
 
Il castello nel XVI secolo
Il Castello di Porta Giovia medievale venne ampliato dai suoi successori: Gian Galeazzo Visconti, che divenne nel 1395 il primo duca di Milano, Giovanni Maria e Filippo Maria, che per primo trasferì la corte stabilmente nel castello dal palazzo ducale che sorgeva presso il duomo (l'odierno palazzo reale). Il risultato è un castello a pianta quadrata, con i lati lunghi 200 m, e quattro torri agli angoli, di cui le due rivolte verso la città particolarmente imponenti, con muri perimetrali spessi 7 m.[7] La costruzione divenne così dimora permanente della dinastia viscontea, per essere poi distrutta nel 1447 dalla neonata Aurea Repubblica Ambrosiana, fondata dai nobili milanesi dopo l'estinzione della dinastia viscontea avvenuta con la morte senza eredi legittimi del duca Filippo Maria.
Line 25 ⟶ 23:
 
Negli anni a seguire il castello fu infatti danneggiato dai continui attacchi che francesi, milanesi e truppe germaniche si scambiarono; fu aggiunto un baluardo allungato chiamato "tenaglia" che dà il nome alla porta vicina e progettato forse da Cesare Cesariano, ma nel 1521 la Torre del Filarete esplose, perché un soldato francese fece per sbaglio esplodere una bomba dopo che la torre fu adibita ad armeria. Ritornato al potere e al castello, Francesco II Sforza ristrutturò e ampliò la fortezza, adibendone una parte a sontuosa dimora della moglie Cristina di Danimarca.
 
== Note ==
<br />
 
== Bibliografia ==
<br />
 
== Voci correlate ==
<br />
 
== Collegamenti esterni ==