Ofioliti: differenze tra le versioni

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Il termine ofiolite è stato usato per la prima volta da [[Alexandre Brongniart]] nel [[1813]]<ref>Brongniart, A. (1813) "Essai de classification mineralogique des roches melanges" ''Journal des Mines,'' v. XXXIV, 190-199.</ref> in riferimento ad un gruppo di rocce verdi ([[serpentino|serpentiniti]] e [[diabase|diabasi]]) delle [[Alpi]].
Successivamente il concetto fu ampliato da G. Steinmann ([[1907]]), che alla [[serpentinite]] associò [[basalto|basalti]] a [[lava a cuscino|cuscino]] e [[selce]] contenente resti fossili di [[radiolari]], di frequente rilievo nelle [[Alpi Orientali]]<ref>G. Steinmann (1907), Alpen und Apennin. ''Monatsber. Deut. Geol. Ges.'', '''59''' (8-9), 117-185.</ref>.
 
L'interesse per le ofioliti crebbe a partire dai primi [[anni 1960|anni sessanta]] con la scoperta che questa sequenza di rocce era simile a quella che si ritrova sui [[crosta oceanica|fondali oceanici]] in [[Espansione del fondale oceanico|espansione]].