Alex Zanardi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Diani (discussione | contributi)
Riga 105:
=== Automobilismo ===
====Gli anni nei kart====
A quattordici anni il padre gli regalò il suo primo kart e Zanardi cominciò a praticare regolarmente la sua passione con alcuni amici. Il suo esordio avvenne a [[Vado (Monzuno)|Vado]], in una gara sponsorizzata dalla Pubblica assistenza nel [[1980]]. Dopo un paio di anni di apprendistato, in cui affinò il suo stile di guida, tanto da guadagnarsi il soprannome di ''Parigino'' per la sua abilità nella gestione del mezzo,<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 42}}.</ref> cominciò a ottenere risultati di rilievo e nel 1982 si iscrisse al campionato nazionale, nella categoria 100cc. Nonostante un mezzo scarsamente competitivo nonché la sola assistenza del padre che gli faceva da meccanico, a fine anno riuscì a concludere terzo in classifica generale; attirò così l'attenzione del proprietario di un'azienda produttrice di pneumatici per kart, che gli garantì la sponsorizzazione necessaria per passare alla categoria 100 Super e fare le prime apparizioni in gare di livello internazionale.<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 40}}.</ref>
 
Nonostante un mezzo scarsamente competitivo nonché la sola assistenza del padre che gli faceva da meccanico, a fine anno riuscì a concludere terzo in classifica generale; attirò così l'attenzione del proprietario di un'azienda produttrice di pneumatici per kart, che gli garantì la sponsorizzazione necessaria per passare alla categoria 100 Super e fare le prime apparizioni in gare di livello internazionale.<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 40}}.</ref>
Dopo aver disputato una buona stagione nel 1983 e una più altalenante nel 1984, Zanardi cominciò a cogliere diversi successi: correndo come pilota non ufficiale per il team di Achille Parrilla, riuscì a conquistare il titolo italiano nel 1985, vincendo tutte le gare tranne una,<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 50}}.</ref> e si impose al Gran Premio di Hong Kong, risultato che ripeté nel 1988. Si riconfermò inoltre campione italiano e vinse il campionato europeo nella categoria 135cc. nel 1987. Proprio in quell'anno fu protagonista di un episodio singolare in una gara a [[Göteborg]]: protagonista di un lungo duello con Massimiliano Orsini, all'ultimo giro venne speronato da quest'ultimo, che si ritirò.<ref name="Zanardif1r">{{cita web|url=http://www.f1rejects.com/drivers/zanardi/biography.html|titolo=Alessandro Zanardi - Biography|editore=f1rejects.com|lingua=en|accesso=11 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131202223125/http://www.f1rejects.com/drivers/zanardi/biography.html|dataarchivio=2 dicembre 2013|urlmorto=sì}}</ref> Nel tentativo di portare comunque a termine la gara, decise di spingere il kart fino al traguardo, ma venne bloccato dal padre di Orsini, che era nel frattempo entrato in pista scavalcando le barriere;<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 63}}.</ref> questo episodio permise a [[Michael Schumacher]], fino a quel momento in terza posizione, di laurearsi campione europeo nella categoria 100cc.
 
Dopo aver disputato una buona stagione nel 1983 e una più altalenante nel 1984, Zanardi cominciò a cogliere diversi successi: correndo come pilota non ufficiale per il team di Achille Parrilla, riuscì a conquistare il titolo italiano nel 1985, vincendo tutte le gare tranne una,<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 50}}.</ref> e si impose al Gran Premio di Hong Kong, risultato che ripeté nel 1988. Si riconfermò inoltre campione italiano e vinse il campionato europeo nella categoria 135cc. nel 1987.
 
Dopo aver disputato una buona stagione nel 1983 e una più altalenante nel 1984, Zanardi cominciò a cogliere diversi successi: correndo come pilota non ufficiale per il team di Achille Parrilla, riuscì a conquistare il titolo italiano nel 1985, vincendo tutte le gare tranne una,<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 50}}.</ref> e si impose al Gran Premio di Hong Kong, risultato che ripeté nel 1988. Si riconfermò inoltre campione italiano e vinse il campionato europeo nella categoria 135cc. nel 1987. Proprio in quell'anno fu protagonista di un episodio singolare in una gara a [[Göteborg]]: protagonista di un lungo duello con Massimiliano Orsini, all'ultimo giro venne speronato da quest'ultimo, che si ritirò.<ref name="Zanardif1r">{{cita web|url=http://www.f1rejects.com/drivers/zanardi/biography.html|titolo=Alessandro Zanardi - Biography|editore=f1rejects.com|lingua=en|accesso=11 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131202223125/http://www.f1rejects.com/drivers/zanardi/biography.html|dataarchivio=2 dicembre 2013|urlmorto=sì}}</ref> Nel tentativo di portare comunque a termine la gara, decise di spingere il kart fino al traguardo, ma venne bloccato dal padre di Orsini, che era nel frattempo entrato in pista scavalcando le barriere;<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 63}}.</ref> questo episodio permise a [[Michael Schumacher]], fino a quel momento in terza posizione, di laurearsi campione europeo nella categoria 100cc.
 
====Le formule minori====
Nel 1988 esordì nella [[F3 italiana]], con una [[Dallara]]-[[Alfa Romeo]] del team di Coperchini, grazie anche all'aiuto del padre di [[Max Papis]], con cui aveva stretto amicizia ai tempi dei kart, che lo sostenne finanziariamente e ad alcuni sponsor personali.<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 60}}.</ref> Durante questa stagione ebbe, però, alcune difficoltà ad adattarsi al nuovo tipo di vetture e non andò oltre un quinto posto.<ref name="Zanardif1r"/> L'anno seguente passò nella squadra di Ruggero Zamagna e si ritrovò a pilotare una [[Ralt]]-[[Toyota]], con cui ottenne le prime soddisfazioni, come la [[pole position]] nella gara inaugurale di [[Autodromo di Vallelunga|Vallelunga]], conclusa poi al secondo posto, ma per via delle fragilità del motore nipponico e anche a causa del passaggio da parte della scuderia a una benzina senza piombo<ref name="Zanardif1r"/> per la prima vittoria dovette attendere il 1990.

Lo stesso anno conobbe anche la futura moglie Daniela che in breve tempo sarebbe divenuta la sua compagna di vita.<ref name="Zanardif1r"/> Con il passaggio al team RC Motorsport riuscì a imporsi in due appuntamenti e sfiorò il titolo italiano, giungendo secondo a tre punti da [[Roberto Colciago]]. Partì inoltre in [[pole position]] al [[Gran Premio di Monaco]] di [[Formula 3]] e vinse la [[Coppa Europa di Formula 3 1990|Coppa Europa in prova unica]] a [[Circuit de la Sarthe|Le Mans]] (dopo la squalifica di [[Michael Schumacher|Schumacher]]).
 
Nel 1991 decise quindi di passare in [[Formula 3000]], categoria nel quale aveva già esordito a fine 1989 in una gara, guidando per il team "Il Barone Rampante", al volante di una [[Reynard]]. Nonostante diversi interrogativi antecedenti l'inizio della stagione, che in particolare riguardavano il fatto che pilota e scuderia fossero praticamente esordienti,<ref name="Zanardif1r"/> vinse la gara d'esordio a [[Circuito di Vallelunga|Vallelunga]], ripetendosi un paio di mesi dopo al [[Autodromo internazionale del Mugello|Mugello]]. Nonostante le otto partenze in prima fila su dieci gare (tra cui le pole position di [[Circuito di Pau|Pau]], Mugello, [[Autodromo di Pergusa|Pergusa]] e [[Circuito di Brands Hatch|Brands Hatch]]) non riuscì a conquistare il titolo, che andò a [[Christian Fittipaldi]], in particolare a causa di problemi di affidabilità che colpirono Zanardi durante la stagione.<ref name="Zanardif1r"/> Venne comunque premiato da [[Autosprint]] alla cerimonia dei "Caschi d'oro" come miglior pilota italiano dell'anno ed ebbe modo di testare per la prima volta una vettura di [[Formula 1]], guidando una [[Footwork Arrows]].<ref name="Zanardif1r"/>
Line 116 ⟶ 122:
==== L'esordio in Formula 1 (1991-1992) ====
;1991
Le convincenti prestazioni in [[Formula 3000]], attirarono l'attenzione di diversi addetti ai lavori di [[Formula 1]]. Zanardi venne infatti contattato, a seguito del [[Gran Premio del Belgio 1991|Gran Premio del Belgio]], sia da [[Eddie Jordan (automobilismo)|Eddie Jordan]], [[manager]] dell'[[Jordan Grand Prix|omonima squadra]], che cercava un pilota che sostituisse [[Michael Schumacher]], in procinto di passare alla [[Benetton Formula|Benetton]], sia dalla stessa squadra anglo-italiana per tutelarsi nel caso il passaggio non fosse andato a buon fine.<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 99}}.</ref> Fallita l'occasione di esordire al [[Gran Premio d'Italia 1991|Gran Premio d'Italia]], il debutto avvenne al successivo [[Gran Premio di Spagna 1991|Gran Premio di Spagna]], quando Jordan decise di sostituire [[Roberto Moreno]], che non rientrava nei piani della scuderia, con Zanardi per le ultime tre gare stagionali.

Nonostante non fosse riuscito a eseguire alcun test preliminare,<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 108}}.</ref> in quanto era impegnato a disputare le ultime gare di Formula 3000, il pilota italiano si qualificò ventunesimo, dietro al compagno di squadra [[Andrea De Cesaris|De Cesaris]], e in gara ottenne il nono posto. Dopo un ritiro per la rottura del cambio a [[Gran Premio del Giappone 1991|Suzuka]] mentre si trovava in ottava posizione e dimostrava una buona competitività, replicò il risultato della gara d'esordio in [[Gran Premio d'Australia 1991|Australia]] in una corsa interrotta dopo pochi giri a causa della pioggia.
 
;1992
Line 127 ⟶ 135:
[[File:Alessandro Zanardi.jpg|thumb|upright|left|Zanardi alla [[Team Lotus|Lotus]], qui costretto al ritiro nel [[Gran Premio di Gran Bretagna 1993]].]]
 
L'anno seguente venne ingaggiato dalla [[Team Lotus|Lotus]] come seconda guida di [[Johnny Herbert]] dopo che in una simulazione di gara a [[Circuito Paul Ricard|Le Castellet]] aveva realizzato tempi più veloci di [[Michael Schumacher]], attirando le attenzioni del team inglese.<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 122}}.</ref> Zanardi firmò un contratto triennale con un'opzione di rinnovo annuale da esercitarsi da parte della squadra.<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 125}}.</ref> Nella prima parte di stagione, pur esibendo buone doti velocistiche, ebbe un andamento altalenante: ottenne il primo punto mondiale piazzandosi in sesta posizione al [[Gran Premio del Brasile 1993|Gran Premio del Brasile]], in cui era pure rimasto vittima di un infortunio durante la corsa, guidando per gli ultimi venti giri con una mano sola.<ref name="Zanardif1r"/>

A [[Gran Premio di San Marino 1993|Imola]] si rese, invece, protagonista di una lunga rimonta fino al quinto posto, ma durante un duello con [[JJ Lehto]] per la quarta posizione, ingannato da una frenata anticipata del rivale finlandese,<ref name="Zan1993">{{cita|Zanardi, Gasparini|pp. 128-129}}.</ref> andò in testacoda perdendo la possibilità di ottenere un buon piazzamento. Seguirono un altro ritiro in [[Gran Premio di Spagna 1993|Spagna]], mentre occupava la sesta posizione, e un settimo posto a [[Gran Premio di Monaco 1993|Monaco]]. A questo punto della stagione, però, la Lotus decise di evolvere ulteriormente il suo sistema di sospensioni attive, ma questo causò frequenti problemi di affidabilità; inoltre Zanardi, nel tentativo di conquistare qualche risultato utile, cominciò a prendere maggiori rischi in pista e spesso venne costretto al ritiro.<ref name="Zan1993"/>
 
A un incidente fuori dai circuiti, in cui venne investito mentre si trovava in bicicletta a [[Bologna]], se ne sommò un altro durante le prove del [[Gran Premio del Belgio 1993|Gran Premio del Belgio]]. Un guasto alle sospensioni fece sì che il pilota si schiantasse a oltre 240&nbsp;km orari contro le barriere del ''Raidillon'', costringendolo a concludere anticipatamente la stagione. Per la notevole forza che si scaricò sulla sua schiena Zanardi diventò più alto di 3 centimetri.<ref>{{cita web|url=http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=nientedipersonale&video=22580|titolo=Niente di Personale - Intervista ad Alex Zanardi|editore=La7|data=16 febbraio 2009|accesso=15 settembre 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100924215716/http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=nientedipersonale|dataarchivio=24 settembre 2010}}</ref> Uscì comunque dall'incidente senza gravi lesioni, nonostante avesse perso conoscenza durante lo scontro.<ref name="Zan1993"/> Nonostante poi si fosse ripreso abbastanza in fretta dall'urto, la Lotus decise di sostituirlo con [[Pedro Lamy]] in virtù, soprattutto, della dote finanziaria portata dal portoghese, ritrovandosi quindi senza un volante per la [[Campionato mondiale di Formula 1 1994|stagione successiva]].<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 131}}.</ref>
Line 135 ⟶ 145:
 
==== L'inattività sportiva e l'avvicinamento alla CART ====
Rimasto senza un contratto per il 1995, Zanardi non prese parte ad alcun evento sportivo, se si eccettua la partecipazione alla [[Porsche Supercup]] a [[Autodromo Enzo e Dino Ferrari|Imola]], e trascorse gran parte dell'anno a fare l'istruttore nella scuola di guida sicura di [[Siegfried Stohr]].<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 154}}.</ref> Prese però contatti con Rick Gorne, direttore commerciale della [[Reynard]], che conosceva già dai tempi in cui correva in [[Formula 3000]], per sapere se fosse in grado di offrirgli qualche prospettiva per proseguire la sua carriera nelle categorie minori.

Gorne lo mise in contatto con alcune squadre impegnate in [[Champ Car|Formula Cart]], ma i suoi tentativi di fargli prendere parte a gare per l'anno in corso furono infruttuosi. Zanardi riuscì però ad accordarsi per lo svolgimento di alcuni test con Carl Wells, che intendeva entrare con un proprio team nella serie l'anno seguente.<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 161}}.</ref> Entro la fine della stagione disputò poi due ulteriori corse nella categoria [[Gran Turismo (automobile)|GT3]] ottenendo discreti risultati.<ref name="Zanardif1r"/> [[Chip Ganassi]] era, però, alla ricerca di un secondo pilota da affiancare a [[Jimmy Vasser]] per la stagione 1996 e Gorne gli fece il nome di Zanardi; decise quindi di organizzare una sessione di test comparativa con [[Jeff Krosnoff]], in cui il pilota bolognese ben figurò, ottenendo i migliori parziali.<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 168}}.</ref>
 
==== I successi nelle corse americane (1996-1998) ====
;1996
[[File:Alex Zanardi @ Vancouver.jpg|thumb|Zanardi in gara nella [[Champ Car|CART]] a [[Vancouver]]]]
Nell'ottobre del 1995 firmò quindi il contratto con Ganassi valido per i tre anni seguenti. Zanardi si ambientò velocemente alla serie e già nei test invernali ottenne tempi veloci e vicini a quelli di Vasser. Inoltre instaurò un proficuo rapporto con [[Morris Nunn]], il suo ingegnere di macchina, e con il resto della squadra.<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 179}}.</ref>

Nonostante un ritiro al primo appuntamento mondiale, dovuto a un errore dei meccanici nell'avvitamento di una ruota durante la sosta ai box, alla successiva corsa in Brasile conquistò la sua prima [[pole position]] nella serie. In gara ottenne anche i suoi primi punti, giungendo quarto dopo essere scivolato in fondo al gruppo per un errato calcolo nella strategia di sosta.<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 182}}.</ref> Nella prima parte di stagione, però, i risultati tardarono ad arrivare, nonostante alcune prestazioni convincenti, sia a causa di alcuni errori di Zanardi sia per alcuni guasti meccanici.
 
A partire dalla gara di Portland, il pilota italiano cominciò a installarsi stabilmente nelle prime posizioni, entrando nella lotta al titolo: oltre a conquistare pole position e giro veloce, ottenne la prima vittoria stagionale. Nelle gare seguenti spesso riuscì a giungere a podio e, negli ultimi quattro appuntamenti stagionali, riuscì sempre a qualificarsi al primo posto. In tali occasioni vinse due gare, tra cui l'ultimo appuntamento a [[Laguna Seca]], in cui si rese protagonista di un difficile sorpasso alla curva ''Cavatappi'' (o ''Corkscrew''), durante l'ultimo giro, ai danni del più esperto [[Bryan Herta]], che fino a quel momento era rimasto in testa.<ref name="ZanardiHerta">{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 206}}.</ref> L'enorme risonanza mediatica data all'evento contribuì allo sviluppo di una rivalità sportiva tra i due piloti, che si sarebbe sviluppata negli anni seguenti.<ref name="ZanardiHerta"/> Zanardi chiuse la stagione al terzo posto, mentre il suo compagno di squadra si assicurò la vittoria del campionato. Inoltre vinse il titolo di ''[[Rookie of the Year]]'', come miglior debuttante. Durante questa esperienza, poi, il suo ingegnere di pista Morris Nunn lo aveva soprannominato ''Pineapple'', per la sua insistenza nell'analizzare l'assetto dell'auto per cercare correzioni di comportamento del mezzo.<ref>{{cita|Zanardi, Gasparini|p. 192}}.</ref>