Meme: differenze tra le versioni

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In termini più specifici, un meme sarebbe "un'unità auto-propagantesi" di evoluzione [[cultura]]le, analoga a ciò che il [[gene]] è per la [[genetica]], quindi un elemento di una cultura o civiltà trasmesso da mezzi non genetici, soprattutto per imitazione.<ref>Pascal Jouxtel, ''Memetica. Il codice genetico della cultura'', 2010 Bollati Boringhieri</ref>
 
La [[memetica]] è la scienza che si occupa dello studio dei memememi.<ref name=Zingarelli/>
 
== Origine concettuale ==
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Quanto è "naturale" questo tipo di selezione? Forse lo è quanto l'attrazione [[sessualità|sessuale]] o un comportamento [[etica|etico]]. Il rapporto del meme nei confronti di altre teorie evolutive (ad esempio quelle che separano i fattori ecologici, sessuali, etici e morali e non riservano alla "cultura" un ruolo separato o particolare) sembra quello di essere come una sorta di "pretendente al trono" - che cerca di spiegare queste idee più specifiche di evoluzione e di cultura - senza alcun modello da verificare. Questo, agli occhi di molti scienziati, riduce la cultura a uno tra i tanti elementi della vita umana.
 
== La forma assunta dai memememi nel cervello ==
Nel [[1981]], i biologi Charles J. Lumsden ed Edward Osborne Wilson pubblicarono il libro ''Genes, Mind, and Culture: The Coevolutionary Process'' in cui presentano la teoria di una co-evoluzione di geni e cultura. Evidenziarono che le unità fondamentali della cultura devono corrispondere biologicamente a delle reti di [[neurone|neuroni]] che fungono da nodi della memoria semantica. Wilson successivamente adottò il termine ''meme'' come migliore nome possibile per definire tali unità fondamentali di eredità culturale e sviluppò il ruolo fondamentale dei memi nell'unificare le scienze naturali e le scienze sociali nel suo libro ''Consilience: The Unity of Knowledge''.