Bellezza: differenze tra le versioni

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;Papa Giovanni Paolo II
Dalla ''Lettera agli artisti'', 4 aprile 1999: «Il tema della bellezza è qualificante per un discorso sull'arte. Esso si è già affacciato, quando ho sottolineato lo sguardo compiaciuto di Dio di fronte alla creazione. Nel rilevare che quanto aveva creato era cosa buona, Dio vide anche che era cosa bella. Il rapporto tra buono e bello suscita riflessioni stimolanti. La bellezza è in un certo senso l'espressione visibile del bene, come il bene è la condizione metafisica della bellezza. Lo avevano ben capito i Greci che, fondendo insieme i due concetti, coniarono una locuzione che li abbraccia entrambi: "''kalokagathía''", ossia "bellezza-bontà". [[Platone]] scrive al riguardo: «La potenza del Bene si è rifugiata nella natura del Bello».
 
E vivendo ed operando che l'uomo stabilisce il proprio rapporto con l'essere, con la verità e con il bene. L'artista vive una peculiare relazione con la bellezza. In un senso molto vero si può dire che la bellezza è la vocazione a lui rivolta dal Creatore col dono del « talento artistico ». E, certo, anche questo è un talento da far fruttare, nella logica della parabola evangelica dei talenti (cfr Mt{{Passo biblico|Matteo|25, 14-30}}).
 
Tocchiamo qui un punto essenziale. Chi avverte in sé questa sorta di scintilla divina che è la vocazione artistica - di poeta, di scrittore, di pittore, di scultore, di architetto, di musicista, di attore... - avverte al tempo stesso l'obbligo di non sprecare questo talento, ma di svilupparlo, per metterlo a servizio del prossimo e di tutta l'umanità.»<ref>{{Cita testo|voce=La Santa Sede|titolo= La vocazione artistica a servizio della bellezza|url=http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/letters/1999/documents/hf_jp-ii_let_23041999_artists.html}}</ref>
 
;Papa Benedetto XVI
Nel giugno del 2005 papa Benedetto XVI presentando il ''Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica'' ponepose l'attenzione sul rapporto tra sacro e immagine: «Nel testo sono anche inserite delle immagini… Immagine e parola s’illuminano così a vicenda. L’arte «parla» sempre, almeno implicitamente, del divino, della bellezza infinita di Dio, riflessa nell’Icona per eccellenza: Cristo Signore, Immagine del Dio invisibile. Le immagini sacre, con la loro bellezza, sono anch’esse annuncio evangelico ed esprimono lo splendore della verità cattolica, mostrando la suprema armonia tra il buono e il bello, tra la ''via veritatis'' e la ''via pulchritudinis''.»<ref>{{Cita testo|voce=Pontifical Council for Culture|titolo= Sulla via della bellezza. Fede, arte e artisti nel magistero di Benedetto XVI|url=http://www.theologia.va/content/cultura/en/dipartimenti/arte-e-fede/testi-e-documenti/vari/sulla-via-della-bellezza--fede--arte-e-artisti-nel-magistero-di-.html}}</ref>
 
;Papa Francesco