RSI (azienda): differenze tra le versioni

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[[File:Studi RSI Radio Complesso sud3.JPG|thumb|Studi RSI Radio, complesso sud]]
Le unità mobili hanno nel corso degli anni effettuate parecchie migrazioni: negli anni '60 nella vecchia rimessa dei tram a [[Paradiso (Svizzera)|Paradiso]], in seguito a [[Massagno]] per poi essere ospitate nell'ala ovest del palazzo a [[Comano (Svizzera)|Comano]], appositamente costruita negli anni '70. In seguito vennero trasferite a [[Bioggio]] per un decennio. Al mese di ottobre del 2007 riportate al loro posto d'origine a Comano, per poi essere ancora una volta trasferite in primavera del 2012 a [[Lamone (Svizzera)|Lamone]]. Tutti gli spostamenti assieme al voluminoso materiale accessorio.
 
Dal 1º gennaio [[2010]] la RSI ha in esercizio 13 equipaggiamenti per le riprese di documentari e reportages ([[Electronic News Gathering|ENG]]), 12 ([[HDTV]]) del tipo [[XDCAM]] e una del tipo [[HDCAM]]. Con queste attrezzature vengono realizzati prodotti e servizi sia in risoluzione normale che in alta risoluzione.
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=== Storia ===
==== Gli inizi ====
Alla fine degli [[Anni 1950|anni cinquanta]] l'azienda impianta il proprio [[studio televisivo]] in un ex-deposito di [[tram]] del [[comune]] di [[Paradiso (Svizzera)|Paradiso]] alla periferia di [[Lugano]]. Particolarità di questo studio è che la struttura tecnica utilizzata era quella della regia mobile, montata su un vecchio [[autobus]] di linea opportunamente riallestito, parcheggiato nel piazzale adiacente. [[Telecamera|Telecamere]], stativi, [[Cavo elettrico|cavi]], [[Display|monitor]] ed impianto audio vengono smontati ogni qual volta la regia mobile è chiamata ad operare in esterno. Poi, al rientro, tutto veniva nuovamente reinstallato nello studio. Questa tecnica di produzione è definita in gergo ''Drive In''.
 
Nella seconda metà degli anni sessanta, lo studio di Paradiso viene equipaggiato completamente e parallelamente viene inaugurata una nuova struttura di produzione in bianco e nero a Lugano nel quartiere di [[Besso (Lugano)|Besso]], in via Canevascini, adiacente agli studi della [[Radio svizzera di lingua italiana|radio]].
 
==== Il colore e l'Italia ====
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Con questa unità la TSI è impegnata su diversi importanti fronti produttivi quali i mondiali di [[Hockey su ghiaccio|hockey]] a [[Ginevra]], il Gala [[Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia|UNICEF]] a [[Losanna]], la famosa [[Coppa Spengler]], i mondiali di [[Bob]] a [[Sankt Moritz|St. Moritz]] e i concerti [[Musica pop|pop]] a [[Montreux]], per citare le manifestazioni più importanti.
 
Agli inizi [[anni 1970|anni settanta]], mentre in [[Italia]] vige ancora il monopolio delle trasmissioni radiotelevisive per la [[Rai]], per i cittadini del [[Italia settentrionale|nord]] (in particolare quelli [[Lombardia|lombardi]]) la televisione svizzera (chiamata informalmente ''La Svizzera'') rappresenta l'unica vera alternativa. Il segnale copre bene anche la [[città]] di [[Milano]]; per alcuni anni, la TSI è arrivata a coprire con il proprio segnale perfino lo [[stretto di Messina]], seppur fuori banda, introducendo le trasmissioni a colori con largo anticipo rispetto alla Rai (che dovrà attendere il 1976). La visibilità del segnale della TSI nell'Italia settentrionale si interrompe negli anni ottanta, per poi ritornare nel 1994.<ref name="ReferenceA">Citato in ''Le Garzantine'', ''Televisione''.</ref>
 
Personaggi importanti della storia della televisione italiana come [[Corrado (conduttore televisivo)|Corrado]], [[Mina (cantante)|Mina]], [[Gianni Morandi]], [[Milva]], [[Raffaella Carrà]], [[Enzo Jannacci]], [[Enzo Tortora]], [[Enrica Bonaccorti]], anche il fondatore di [[Retebiella|Telebiella]], [[Giuseppe Sacchi (imprenditore)|Peppo Sacchi]], il cofondatore di [[Telecupole]] Raoul Molinari e il fondatore di [[Tele A]], Alfredo Abbaneo lavorarono alla TSI. Successivamente anche [[Gerry Scotti]] ed [[Enzo Iacchetti]] collaborano per dei programmi alla TSI.
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Il 24 luglio [[2006]], alle ore 12:45, la SRG SSR disattiva i propri [[Ripetitore|ponti ripetitori]] [[analogico|analogici]] del [[Canton Ticino]].
 
Il Ticino diventa così il primo [[cantoni della Svizzera|cantone]] [[Svizzera|svizzero]] a ricevere il segnale [[Televisione|televisivo]] solo in [[Televisione digitale terrestre|digitale terrestre]].
 
La cessazione delle trasmissioni analogiche viene preceduta da una vasta e pervasiva campagna d'[[informazione]] volta a rendere noto a tutta la [[popolazione]] l'imminente passaggio alla nuova [[tecnologia]].
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Dopo lo spegnimento dei ripetitori analogici, diventa così obbligatorio dotarsi di un [[Set-top box|decoder]], grazie al quale comunque la quantità e la qualità delle emissioni risulta immediatamente migliore.
 
Il segnale analogico, fino a quel giorno ripetuto anche nel [[Italia settentrionale|nord Italia]], viene così completamente disattivato. Tuttavia, grazie al digitale terrestre, alcune zone settentrionali possono grazie allo spillover ancora vedere i due canali seppur si tratti di zone estremamente limitate e solo lungo il confine in quanto le principali frequenze utilizzate sono occupate da decenni, in modo del tutto legittimo, da emittenti italiane.<ref>[http://www.millecanali.it/mc/newseventi/news/dettaglio/index.asp?id=18651 ''Tv Svizzera a rischio nel Nord Italia''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080120072932/http://www.millecanali.it/mc/newseventi/news/dettaglio/index.asp?id=18651 |data=20 gennaio 2008 }} - [[Millecanali]] - 1º febbraio [[2006]]</ref>
 
Dal 24 luglio [[2006]] inoltre alcune emittenti locali italiane si adoperarono per includere nei loro bouquet digitali l'emittente LA1 in modo integrale per sopperire alla mancanza del segnale ufficiale elvetico. Tali emittenti furono diffidate direttamente dalla RSI di continuare la ripetizione in violazione degli accordi di copyright Internazionali.