Coreografia: differenze tra le versioni

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=== Età moderna ===
Dopo un lungo periodo di oscurità per la coreografia nel mondo [[Civiltà occidentale|occidentale]], a causa dell'avversione della [[Chiesa (istituzione)|Chiesa]] nei confronti della danza, intorno al [[XV secolo]] vennero diffusi i primi trattati dove si codificaronodettavano le regole per i passi e le figure: ''De arte saltandi et choreas ducendi'' ([[1450]] circa) di [[DomenichinoDomenico da Piacenza]] con(o ilda suoFerrara), ''De artepratica saltandiseu etarte choreastripudii ducendivulgare opusculum'' del ([[14161463]]) edi [[AntonioGuglielmo Cornazano]]Ebreo conda Pesaro e il ''Libro dell'arte del danzare'' del ([[1455]]. Una trentina) di anni[[Antonio dopo,Cornazzano|Antonio ilCornazzano.]] maestroNel di[[1489]] il balloconte [[Bergonzio Botta]] ideò una pregevole coreografia per iuno dei cosiddetti "balli conviviali", che si eseguivano durante i banchetti di corte.
 
Nel [[XVI secolo]], la prima scuola di ballo nobile [[Milano|milanese]] istruì [[Baltazarini di Belgioioso]], che presso la corte [[Francia|francese]] di [[Caterina de' Medici]] ideò nel [[1581]] uno dei primi esempi di coreografiaballetto modernanel senso moderno del termine, denominatadenominato ''Ballet comique de la Reine''.
 
Il primo a utilizzare questoil termine, o meglio il primo sistema di notazione coreografico,"coreografia" fu il maestro di ballo [[Raoul-Auger Feuillet]] nel trattato da lui pubblicato nel [[XVIII secolo1700]]:, intitolato appunto ''Chorégraphie, ou l' Art de décrire la dance par caractères, signesfigures et figuressignes démonstrativesdémonstratifs'' (tr.: ''Coreografia, o l'Arte di descrivere la danza per mezzo di caratteri, segnifigure e figuresegni dimostrativedimostrativi''). Il termine in questo caso designava il sistema di [[notazione della danza]] ideato da [[Pierre Beauchamp]], ''maitremaestro dedi ballet''danza alla corte di [[Re Sole]], e descritto nella pubblicazione curata dal Feuillet. PerCon questo sistema per la prima volta i balletti venneropotevano descrittiessere intrascritti, tuttianche ise lorosolo riguardo ai movimenti delle gambe e ai percorsi dei danzatori nello spazio, ponendo una chiara associazione fra il motivo musicale e lale figurafigure danzantedanzanti.
 
Nel [[XIX secolo]] il termine è passato a indicare l'arte di comporre i balletti, sostituendo quello precedentemente usato di ''maître de ballet''.
 
=== Età contemporanea ===
Nel [[XX secolo]] il fenomeno che reinventòha reinventato la coreografia evolvendola in chiave moderna fuè stato quello dei ''Ballets Russes'' di [[Djagilev|Sergej Djagilev]]. e [[Michel Fokine|Michail fissòFokin]] nel [[1914]] ha i principi del coreografo moderno sintetizzabili nelin cosiddettouna sorta di 'discorso unitario' in cui la coreografia prevedeva una forte osmosi con la mimica, la danza, la musica, i costumi e la scenografia.<ref name="M"/>
 
Nel [[1935]], il danzatore e coreografo [[Serge Lifar]] pubblicaha pubblicato il suo ''Manifeste du chorégraphe'' (''Manifesto del [[coreografo]]''), nel quale rivendicaha rivendicato a questo ruolo uno statuto di «concetto», pari a quello del [[regista]] teatrale. Qualche anno più tardi Lifar proponeha proposto di chiamaremodificarne l'autoreappellativo dei balletti ilin ''choréauteur'' (coreoautore), per liberare i termini «coreografia» e «coreografo» dalla loro ambiguità.
 
Al giorno d'oggi, la danza contemporanea ripropone la questione dell'autore delle opere collettive e si tende a considerare sempre più i mestieri del coreografo e dell'interprete come diversi e complementari.
 
== Significato e sfumature del termine ==
Fino agli ''[[Enciclopedista|Enciclopedisti]]'' e al ''Dictionnaire de la danse'' di [[Charles Compan]] ([[1787]]), il termine stava a significareindicare «l'arte di scrivere la danza». Nele nel [[1810]], [[Jean-Georges Noverre]] ne parlaparlava ancora come di una disciplina che «smorza il genio del compositore di balletto».
 
Solo all'inizio delnel XIX secolo il termine si cominciaè cominciato a riferire al creatore dei balletti, a colui che «inventa» le figure e i passi di danza. Il primo a farne uso è stato [[Carlo Blasis]], nel [[1820]], ma con scarso successo. Si parlava più volentieri di «maestro di ballo» o di «compositore», dato che i danzatori solisti avevano l'abitudine di sistemare da sé le loro variazioni.
 
NelloNella stessoseconda periodo,metà del Novecento [[George Balanchine]] introduceha introdotto il termine «choreographer» nella commedia musicale e nel cinema americanoamericani, al posto di «dance director».
 
== Note ==