Alfonso di Borbone Dampierre: differenze tra le versioni

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Nato alla Clinica Santa Anna a Roma<ref>Begoña Aranguren, ''Emanuela de Dampierre, Memorias: Esposa y madre de los Borbones que pudieron reinar en España'' (Madrid: Esfera, 2003), 111.</ref>, fu battezzato nella casa della nonna materna, Donna Vittoria Ruspoli dei principi di [[Castelleone di Suasa|Poggio Suasa]], [[Palazzo Ruspoli]] su [[Via del Corso (Roma)|Via del Corso]] dal cardinale Eugenio Pacelli, poi [[Papa Pio XII]])<ref>Aranguren, 112; Marc Dem, ''Le duc d'Anjou m'a dit: La vie de l'aîné des Bourbons'' (Paris: Perrin, 1989), 16.</ref>.
 
Poiché sua madre non era per nascita una principessa di sangue reale, suo nonno Alfonso XIII non considerò il nipote nella linea di successione al trono spagnolo, in conformità con la [[Prammatica Sanzione (1776)|Prammatica Sanzione]] di [[Carlo III di Spagna]]; il padre Giacomo Enrico non era della stessa opinione e pretese che iAlfonso duee figlisuo fratello Gonzalo fossero considerati membri della dinastia spagnola con il titolo di "Altezza Reale". In Spagna Alfonso, fino al [[1972]], fu chiamato generalmente Don Alfonso de Borbón y Dampierre, benché altrove gli fosse concesso il titolo di principe e il trattamento di Altezza Reale.
 
Alfonso fu considerato un principe francese con trattamento da Altezza Reale da quei [[legittimismo|legittimisti]] che ritennero suo nonno Alfonso XIII l'erede legittimo al trono francese: dopo la morte del nonno e l'ascesa di suo padre Giacomo Enrico come pretendente alla corona di Francia, Alfonso venne considerato erede al trono francese e [[Delfino di Francia#Delfino di Francia|Delfino di Francia]].
 
A cinque anni nel 1941, alla morte del nonno [[Alfonso XIII di Spagna]], seguì i genitori a Losanna, in Svizzera. Trascorsa l'infanzia nell'Hotel Royal, i due fratelli furono mandati al Collège San-Jean a [[Friburgo (Svizzera)|Friburgo]]<ref>Ibidem, 23.</ref>. L'8 dicembre 1946 Alfonso ricevette la prima comunione e la cresima dalle mani del cardinale [[Pedro Segura y Sáenz]], arcivescovo di Siviglia<ref>Ibidem, 24.</ref>. Il 25 novembre 1950 Alfonso fu creato dal padre Duca di Borbone<ref>''État présent de la Maison de Bourbon'', 3e éd. (Paris: Editions de Léopard d'or, 1985), 115.</ref>.
 
Nel settembre [[1955]] Gonzalo ed Alfonso restarono entrambi feriti in un incidente di automobile vicino a Losanna<ref>"Spanish Princes Hurt in Wreck", ''The New York Times'' (September 11, 1955): 81.</ref>: stavano tornando da Windsor e avevano guidato tutto il giorno e tutta la notte<ref>ibidem, 48-49.</ref>.
 
Fu un'importante pedina nella strategia di [[Francisco Franco]] per tenere docili e remissivi l'erede legittimo di Alfonso XIII, [[Giovanni di Borbone-Spagna]] conte di Barcellona e suo figlio [[Juan Carlos I di Spagna|Juan Carlos di Spagna]]. L'ipotesi che Alfonso, o il lontano cugino [[Carlo Ugo di Borbone-Parma]] potessero divenire i successori del Generalissimo fu più volte fatta girare, durante gli anni Sessanta, rendendo malleabili e disponibili il conte di Barcellona ed il figlio. Alla fine nel luglio [[1969]] Franco designò proprio successore Juan Carlos e nel dicembre dello stesso anno nominò Alfonso ambasciatore di Spagna in Svezia, ruolo che ricoprì fino al 1973.