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=== La repressione ===
 
Tutti i moti europei legati al 1848, furono repressi, nel volgere di due anni, secondo gli schemi della Restaurazione, tranne che in Francia, dove la [[Seconda Repubblica francese]] si sostituì alla monarchia di re [[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo Borbone d'Orléans]] con Luigi Napoleone che, dopo quattro anni, diventerà [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]] imperatore dei francesi. Gli eventi francesi provocarono la fine degli equilibri politici esistenti in Europa dal Congresso di Vienna, modificando le alleanze fra gli stati ed influiranno sulle vicende italiane, spingendo persino alcuni esuli napoletani a progettare l'[[murattismo|insediamento sul trono di Napoli]] di [[Napoleone Luciano Carlo Murat|Luciano Murat]] secondogenito di [[Gioacchino Murat]]. Il cambio di politica di Pio IX, il cui nome veniva invocato inizialmente dai patrioti italiani lo rese inviso divenendo uno dei loro maggiori bersagli polemici, e al contempo la difesa del papato, con l'azione militare delle truppe inviate a Roma, permise alla Francia di Napoleone III di ampliare la sua sfera d'influenza nella penisola in opposizione a quella austriaca che si trovò indebolita.
 
Molti patrioti finirono giustiziati, altri esiliati, una parte di questi ultimi trovò asilo in Piemonte, [[Carlo Cattaneo]] si esiliò a vita a [[Lugano]], in Svizzera, nazione che proprio nel 1848 si era data la [[Costituzione svizzera del 1848|Costituzione confederale]] e dove inizialmente si rifugiò anche Mazzini che poi si mosse a Londra, città che divenne un importante centro dei fuoriusciti italiani, il toscano [[Giuseppe Montanelli]] si rifugiò a Parigi, il presidente del governo siciliano [[Ruggero Settimo]] andò in esilio a Malta e Garibaldi, dopo un breve peregrinare, finì in America, ospite per un certo tempo di [[Antonio Meucci]]. Nel 1849 a Napoli vennero arrestati, processati e condannati a morte, con pena commutata al carcere [[Luigi Settembrini]], [[Silvio Spaventa]] e [[Carlo Poerio]], con l'accusa di essere membri dell'associazione segreta Unità Italiana, diretta dallo stesso Settembrini. [[Francesco De Sanctis]] che per aver partecipato con alcuni suoi allievi ai moti nel novembre del 1848 era stato sospeso dall'insegnamento, nel [[1850]] fu arrestato e recluso a Napoli nelle prigioni di [[Castel dell'Ovo]], dove rimase fino al [[1853]] quando, espulso dal Regno dalle autorità borboniche e fatto imbarcare per l'America, riuscì a fermarsi a [[Malta]] e quindi a rifugiarsi a Torino.