Fragilità: differenze tra le versioni

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Un materiale che non è fragile si dice invece [[Duttilità|duttile]].
 
== Fragilità al rosso ==
Negli [[acciaio|acciai]] ricchi di [[zolfo]] si ha presenza non trascurabile di [[solfuro di ferro]], che fonde a 988 °C, a una temperatura quindi molto più bassa di quella del [[ferro]] e inclusa nel campo delle lavorazioni plastiche a caldo (ad esempio [[laminazione]] e [[fucinatura]]). Tale composto, se in quantità superiori allo 0,035%, crea una pellicola liquida ai giunti dei grani e pregiudica la coesione dei [[cristallo|cristalli]].
 
==Transizione duttile - fragile==
Non sempre un certo materiale si rompe in maniera univoca; esistono diversi fattori che possono renderlo fragile o [[duttilità|duttile]], come pure gli possono conferire caratteristiche intermedie. La transizione può essere continua o discontinua.
Solitamente si prende la temperatura a cui avviene tale transizione come parametro maggiormente indicativo del comportamento del materiale. Una normale richiesta è che essa sia minore della temperatura di esercizio del pezzo.
Si elencano i fattori maggiormente influenti sulla temperatura di transizione duttile - fragile:
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* azione dell'[[idrogeno]];
* presenza di eterogeneità strutturali a bande che risaltano il comportamento della fase più debole;
* irradiamentoirraggiamento dicon [[neutrone|neutroni]].
 
== Fragilità al rosso ==
Negli [[acciaio|acciai]] ricchi di [[zolfo]] si ha presenza non trascurabile di [[solfuro di ferro]], che fonde a 988 °C, a una temperatura quindi molto più bassa di quella del [[ferro]] e inclusa nel campo delle lavorazioni plastiche a caldo (ad esempio [[laminazione]] e [[fucinatura]]). Tale composto, se in quantità superiori allo 0,035%, crea una pellicola liquida ai giunti dei grani e pregiudica la coesione dei [[cristallo|cristalli]].
 
==Voci correlate==