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== L'Anschluss nella politica estera italiana ==
=== L'Italia liberale e la sicurezza del confine nord-orientale ===
Uscita vincitrice dalla [[Primaprima guerra mondiale]], l'Italia aveva ottenuto la sicurezza della frontiera nord-orientale con il [[Trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919)|Trattato di St. Germain-en-Laye]] (1919), che definiva il destino dell'[[Impero austro-ungarico]]. L'annessione del [[Trentino-Alto Adige]] fino al [[Passo del Brennero]] garantiva la sicurezza della Pianura Padana, fino ad allora messa in serio pericolo dal cuneo austro-ungarico, che permetteva alle truppe austriache di calare fino alle [[Fortezze del Quadrilatero]], coperte dal [[Lago di Garda]]. La “chiusura delle porte di casa”, obiettivo primario ricercato dall'Italia nella partecipazione alla guerra nelle file dell'[[Intesa]], si completava con l'acquisizione della [[Carniola]] occidentale con [[Gorizia]], [[Trieste]], l'[[Istria]] fino alle [[Alpi Giulie]].
 
Il [[Trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919)|Trattato di St. Germain en Laye]], all'articolo 88, sanciva il divieto per la nuova Repubblica d'[[Austria]] di procedere all'Anschluss. L'Italia, in questo frangente, agiva di concerto con la [[Terza repubblica francese|Francia]], la quale, nel tentativo di neutralizzare il potenziale economico-militare tedesco, oltre a richiedere ingenti somme di [[Indennità di guerra|riparazioni]], faceva imporre dalla [[Conferenza di pace di Parigi (1919)|Conferenza di Pace di Parigi]] nel [[Trattato di Versailles (1919)|Trattato di Versailles]] il divieto di Anschluss per la [[Germania nazista|Germania]].