Storia della Corsica: differenze tra le versioni

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Nel frattempo le truppe del Re di Francia, lungi dall'aprire le ostilità contro i còrsi come promesso, restavano al sicuro nelle fortezze genovesi, incrementando così a dismisura il conto che Genova doveva pagare per la loro presenza secondo il trattato di Compiègne, sino a divenire forzosamente insolvente per mancanza delle risorse necessarie, come previsto da Choiseul.
 
L'''impasse'' si prolungò così sino al 15 maggio [[1768]], quando Choiseul coronò il suo piano, costringendo Genova a firmare il [[trattato di Versailles (1768)|trattato di Versailles]], fatto passare - in modo sostanzialmente falso e tendenzioso - per «vendita della Corsica alla Francia» da una storiografia sin troppo ossequiosa e piegata alle esigenze propagandistiche della Francia e dei Savoia, prima nemici giurati di Genova, e poi principi d'Italia sotto il protettorato francese.
 
In realtà la Corsica fu {{senza fonte|''estorta''}} a Genova quale garanzia per i debiti non onorati, e in un certo senso, artificiosamente creati.