Sogno: differenze tra le versioni

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Inoltre sono testimoniate antiche forme di [[esorcismo]] utili a liberarsi da sogni angosciosi, come la purificazione attraverso l'uso dell'acqua, il [[sacrificio]] agli dei e il racconto della visione alla luce del sole.
 
Le notizie più antiche sui sogni nella letteratura greca si trovano nell<nowiki>'</nowiki>''[[Iliade]]''.<ref>Omero, ''Iliade'', II, 5 e ss.</ref> Un sogno di natura ingannevole venne inviato da Zeus ad Agamennone, per indurlo ad attaccare i Troiani senza Achille, affinché sul campo "muoiano molti Achei". Un altro sogno, che è invece tragicamente profetico, viene descritto nel decimo libro del poema<ref>Omero, ''Iliade'', X.</ref>, dove si dice che il giovane re tracio [[Reso]], alleato di [[Priamo]] durante la [[guerra di Troia]], sognò la persona che lo stava sgozzando in quel momento, il nemico [[Diomede]], penetrato di sorpresa nella sua tenda. Sempre nel poema omerico si accenna a due anziani interpreti di sogni, il troiano [[Euridamante]] e [[Merope (Iliade)|Merope]] di [[Percote]], entrambi padri di due figli guerrieri: i quattro giovani, destinati anch'essi a finire vittime di Diomede (ma in combattimenti veri e propri), avevano ripetutamente sognato prima di partire per la guerra; [[Merope]] cercò di convincere i propri figli [[Adrasto (re di Adrastea)|Adrasto]] e [[Anfio (re di Pitiea)|Anfio]] a non partecipare al conflitto, avendo ravvisato nelle loro visioni segnali di morte, ma essi non lo ascoltarono e mal gliene incolse<ref>Omero, ''Iliade'', II, XI.</ref>, mentre Euridamante sbagliò l'interpretazione dei sogni fatti dai figli [[Abante (figlio di Euridamante)|Abante]] e [[Polido]], che a suo dire non sarebbero caduti in battaglia<ref>Omero, ''Iliade'', V.</ref>. Fonti non omeriche dicono che Merope ebbe anche una figlia, [[Arisbe]], destinata a diventare la prima moglie di Priamo: da questa unione nacque [[Esaco]], che eccelse in oniromanzia come il nonno.
 
Nell<nowiki>'</nowiki>''Odissea'' si dice che i sogni possono provenire dagli dei o dal mondo dei morti, e possono essere ingannevoli o veritieri, ma sempre costituiti da una qualche inconsistente materialità, una sorta di fumo o nebbia, tale cioè da renderli percepibili dai sensi umani e connessi in qualche modo con la vita reale. Il sogno è dunque concepito come una via proveniente dall'al di là che permette di scoprire l'essenza intima dell'uomo e il suo destino.