Morano Calabro: differenze tra le versioni

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Morano Calabro fu plausibilmente fondata dai romani intorno al [[II secolo a.C.]] o quantomeno in tale periodo si rinviene con certezza la sua esistenza, cosa che non metterebbe in discussione un'incerta e non ancora provata fondazione anteriore. La prima risultanza significativa del borgo, è il ''Muranum'' stazione della [[Via Capua-Rhegium]] comparsa per la prima volta in una pietra miliare del [[II secolo a.C.]], la cosiddetta [[Lapis Pollae]] (o ''lapide di Polla''), nella quale sono contrassegnate le distanze dell'antica strada consolare romana comunemente denominata ''via Annia-Popilia''. Successivamente, lo ritroviamo con il nome di ''Summuranum'' nel cosiddetto [[Itinerario antonino|Itinerario di Antonino]] ([[III secolo d.C.]]) e nella [[Tabula Peutingeriana]] (III secolo d.C.).
 
L'epigrafe di [[Polla]], senz'altro fa di Morano una tappa - già ai tempi della costruzione dell'asse viario tra [[Capua]] e [[Reggio Calabria|Rhegium]] - precedente a [[Cosenza|Cosentia]], dalla quale dista a 49.000 passi, pari a 74&nbsp;km. Tuttavia, la ''statio ''della antica ''Muranum'', sebbene non provi la contemporanea sussistenza di un centro abitato, lo fa senz'altro supporre. A tal proposito si è immaginato che la fondazione romana potesse esser cronologicamente posta in concomitanza alla conquista della vicina [[Nerulum]], occupata dal console [[Quinto Emilio Barbula]] nel [[317 a.C.]] L'importanza strategico-militare del sito apparve subito evidente ai romani, visto che da Morano poteva esercitarsi il controllo dell'area della Valle dell'Ospedaletto, la quale a nord-ovest, attraverso l'altopiano di Campotenese, è in comunicazione con la Valle di San Martino sotto l'influenza di Nerulum: così sarebbe stato possibile mettere in comunicazione il territorio di bacino dei rispettivi fiumi, ossia il [[Lao (fiume)|Laos]] (per gli insediamenti di Nerulum e [[Laino (disambigua)|Lainum]]) e il [[Coscile|Sybaris]] (per Muranum e rispettiva area fino a [[Thurii]])<ref>Cappelli, Biagio (1989); ''Profilo di Morano'', Ed. Pro Loco Morano Calabro,</ref>.
 
=== Dal medioevo all'epoca contemporanea ===