Renzo Tramaglino: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
m Annullate le modifiche di 82.59.157.89 (discussione), riportata alla versione precedente di Marica Massaro
Etichetta: Rollback
Riga 96:
La notte in cui Renzo dorme su un giaciglio di paglia è la notte della redenzione e il protagonista ringrazia la [[Provvidenza]] divina "di quel benefizio, e di tutta l'assistenza che aveva da essa in quella terribile giornata" (cap. XVII), poi prega e chiede perdono a Dio. Alla fine la voce del fiume "fu il ritrovamento d'un amico, d'un fratello, d'un salvatore" (cap. XVII). Renzo giunge così alla [[catarsi]] spirituale, all'abbandono alla volontà di Dio. A questo mutamento interiore corrisponde un rasserenarsi dell'atmosfera: "quel cielo di [[Lombardia]] così bello quand'è bello, così splendido, così in pace". Quando, superata la [[peste]], egli viene a Milano a piedi, in cerca della sua Lucia, tutte le note dominanti della sua natura affiorano una ad una nelle varie e avventurose situazioni in cui viene a trovarsi.
 
La descrizione della vigna devastata (cap. XXXIII) ha un valore simbolico: è il male, il caos<ref>[http://www.gentileschi.it/artemisia/giardino/lavigna.htm Artemisia Gentileschi - Il Giardino - La vigna di Renzo commento<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Egli dimostra [[carità]] cristiana aiutando una donna sequestrata in casa con una nidiata di bambini; simpatia umana e compassione davanti alla madre di Cecilia; una certa animosità, più apparente che reale, quando – scambiato per un [[untore]] – sfodera il coltellaccio, contento però, più tardi, di non averlo adoperato. Gli stessi monatti che lo salvano hanno per lui un moto di simpatia, commentando: "Va', va', povero untorello, non sarai tu quello che spianti Milano". Si scopre anche la sua abilità [[dialettica]] quando, avendo ritrovato Lucia al [[lazzaretto]], tenta di persuaderla coi più vari argomenti – non privi di fondamento [[religione|religioso]] e umano – a rinunciare al suo voto. E finalmente, congiuntosi alla sua Lucia, dimostra ancora il suo carattere ombroso e fiero quando si rammarica profondamente che gli altri trovino la sua compagna inferiore per bellezza alla sua fama.
 
=== Nome ===
Nel ''[[Fermo e Lucia]]'', prima edizione del romanzo, il nome del protagonista era Fermo Spolino, mentre Lorenzo era chiamato un personaggio che nella stesura definitiva avrebbe assunto il nome di Ambrogio (sacrestano di Don Abbondio).
Il suo cognome è probabilmente un richiamo al tramaglio, la rete per la pesca, simbolo delle vicende nelle quali il ragazzo si troverà suo malgrado invischiato.
 
== Note ==