Determinismo tecnologico: differenze tra le versioni

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Il più autorevole centro ove si svilupparono teorie deterministe fu (nella seconda metà del [[XX secolo|Novecento]]) la [[Scuola di Toronto]], i cui studiosi approfondirono le relazioni tra [[mezzo di comunicazione di massa|media]] e [[cultura]]. Per [[Marshall McLuhan]], che ne era il principale esponente, è possibile leggere l'evoluzione dell'uomo attraverso l'evoluzione dei modi di comunicare.
 
== Il pioniere: [[Harold Innis]] ==
I "deterministi" sottolineano il rapporto che esiste tra i supporti tecnologici utilizzati per la comunicazione e i processi cognitivi che si mettono in atto.
[[Harold Innis]] è senza dubbio il pioniere di quel filone di studi, fondatore della '''Scuola di Toronto''', che negli [[anni 1930|anni trenta]], nell'ambito dei suoi studi sul commercio del legname e della cellulosa, comprese che senza la carta e quindi i giornali e i libri, non sarebbe mai potuta nascere l'economia moderna"<ref>"D. McQuail, ''Sociologia dei media, il Mulino, 2007, p. 84''</ref>. .
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Innis riteneva che le forme e i mezzi attraverso i quali veniva diffusa la conoscenza nelle diverse epoche storiche, andavano a costituire la base delle relazioni sociali ed economiche tra gli uomini.
 
Innis, nel suo testo “Impero e comunicazioni” <ref>Harold Innis, ''Impero e comunicazioni'', (1950), a cura di Andrea Miconi, trad Valentina Lovaglio, Meltemi, 2018, ISBN 9788883538056</ref>, analizza le trasformazioni avutesi con l'introduzione delle tecnologie: il destino delle istituzioni è stato scritto dai media e dalla loro azione sullo spazio e sul tempo.
I media leggeri (trasportabili, come la carta) ebbero la funzione storica di aumentare il potere politico, mentre i media pesanti (quelli che enfatizzano il tempo, come la pergamena) aumentarono il potere religioso.
Innis, quindi, analizza le forme istituzionali dell'Occidente dai tempi dell'antico Egitto sino alla seconda guerra mondiale: ciò che permette alle istituzioni di svilupparsi è la comunicazione.