Scuola musicale napoletana: differenze tra le versioni

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Per secoli la scuola napoletana attrasse musicisti da tutta Italia ed Europa. Gli importanti conservatori cittadini furono inoltre importanti strumenti di sviluppo della musica operistica locale determinando nei secoli il cambio generazionale che ha potuto permettere alla città di mantenere un livello qualitativo particolarmente elevato per circa quattro secoli.
{{tripla immagine|left|Domenico Cimarosa.jpg|140|Nicola Antonio Porpora.jpg|150|Giovanni Battista Pergolesi.jpg|147|[[Domenico Cimarosa]]|[[Nicola Porpora]]|[[Giovanni Battista Pergolesi]]}}
Tra i napoletani e i campani che più di tutti hanno dato il contributo alla scuola si annoverano [[Domenico Cimarosa]], [[Domenico Scarlatti]], [[Nicola Porpora]], [[Niccolò Jommelli]], [[Francesco Durante]], [[Francesco Mancini (compositore)|Francesco Mancini]], [[Gennaro Manna (compositore)|Gennaro Manna]], [[Gian Francesco de Majo]], [[Francesco Feo]], [[Nicola AntonioFrancesco ZingarelliAraja]], [[Davide Perez]], [[Nicola Conforto]], [[Gaetano Andreozzi]], [[Nicola Antonio Zingarelli]] ed altri meno noti.
 
Altri grandi compositori non nativi di Napoli e dintorni, ma formatisi nella città sono il marchigiano [[Giovanni Battista Pergolesi]], il ligure [[Pasquale Anfossi]], il maltese [[Girolamo Abos]], i toscani [[Pietro Alessandro Guglielmi]] e [[Antonio Sacchini]], l'abruzzese [[Fedele Fenaroli]], il siciliano [[Andrea Perrucci]], il calabrese [[Leonardo Vinci]] e i pugliesi [[Giovanni Paisiello]], [[Niccolò Piccinni]], [[Leonardo Leo]], [[Tommaso Traetta]], [[Domenico Sarro]], [[Nicola Fago]], [[Pasquale Cafaro]], [[Gaetano Latilla]] e [[Giacomo Tritto]].<br />