Piazza dei Miracoli: differenze tra le versioni

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Il lampadario presente tutt'oggi, noto come [[Lampada di Galileo]], non è quello che vide all'epoca lo scienziato, ma risale a qualche anno dopo. L'originale lampada, molto più piccola e semplice (e che quindi poteva oscillare col vento), è oggi presente nel Campo Santo all'interno della cappella Aulla. Le impressionanti colonne granitiche in stile corinzio fra la navata e l'abside provengono dalla moschea di [[Palermo]], bottino della battaglia nella ''Cala'' dai Pisani nel [[1063]].
 
Il [[pulpito del Duomo di Pisa|pergamo]], capolavoro di [[Giovanni Pisano]] (1302-1310), sopravvissuto all'incendio, fu però smontato durante i lavori di restauro e non fu rimontato fino al [[1926]]. Mostra nove scene del [[Nuovo Testamento]], in formelle convesse, e si articola con grande libertà nello spazio, costituendo un progresso formale notevolissimo rispetto ai pergami [[pulpito del Duomo di Siena |di Siena]] e [[Pulpito del Battistero di Pisa|del Battistero di Pisa]], opera di [[Nicola Pisano]], padre di Giovanni. Non essendoci documentazione di come fosse il pergamo prima dello smantellamento, esso è stato ricostruito in una posizione diversa da quella originaria e, sicuramente, con le parti non nello stesso ordine e orientamento di come era stato pensato. È assai probabile che la sua posizione originaria fosse vicino l'altare maggiore, addossato al coro, anch'esso sparito durante le ristrutturazioni. Quest'ultimo si trovava nella zona sotto alla cupola e il cui pavimento, in mosaico [[Cosmati|cosmatesco]] si è conservato ai nostri giorni. Tale coro doveva assomigliare a quello della [[Basilica di San Clemente al Laterano|Basilica di San Clemente]] a [[Roma]]. Altri frammenti di pavimentazione cosmatesca si trovano sotto i marmi seicenteschi, nel particolare nella cappella della Madonna di Sotto gli Organi.
 
Parte integrante della Cattedrale erano i sarcofagi di epoca romana riutilizzati come sepolture di nobili ed eroi il primo, e più bello, dei quali era quello utilizzato per la sepoltura di [[Beatrice di Lotaringia]] madre di [[Matilde di Canossa]], morta nel 1076. I sarcofagi furono tutti traslati tra il XVIII e il XIX secolo in Campo Santo con l'eccezione di quello di Buscheto, tuttora presente in facciata.