Tute Bianche: differenze tra le versioni

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== Nome e origini ==
Le tute bianche (tipico indumento di lavoro) vengono utilizzate per la prima volta in Italia nel settembre del 1994, durante una cruenta manifestazione milanese dei centri sociali. In opposizione allo sgombero dello storico centro sociale [[Leoncavallo (centro sociale)|Leoncavallo]], i centri sociali di tutto il paese disi riversano nel capoluogo meneghino, e molti di questi indossavanoindossano questo indumento.
 
Soltanto negli anni successivi, a partire dal 1998, le Tute bianche diventano un movimento. Il movimento nasce a Roma, preceduto dalla stesura della Carta di Milano, documento in cui i Centri Sociali del Nord Est (eredi della vecchia [[Autonomia Operaia]] veneta) e il centro sociale Leoncavallo delineano un impianto politico propositivo che determina una rottura con le pratiche del passato, e guarda alle lotte dei disoccupati francesi. La scelta dell'indumento, la tuta bianca, è una scelta molto precisa: a differenza delle tute blu (la veste della classe operaia), le tute bianche sono considerate il simbolo di una forza-lavoro giovanile prevalentemente precaria, priva di diritti e di garanzie, esclusa dal patto sociale [[Fordismo|fordista]] (contratto di lavoro a tempo indeterminato, ferie/malattia/gravidanza pagate, previdenza). Una forza-lavoro mediamente qualificata, esito della scolarizzazione di massa successiva al '68.
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