Hapax legomenon: differenze tra le versioni

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== Esempi ==
Esempi di hapax in italiano sono il termine ''ramogna'' rispetto all'intera [[letteratura italiana]], perché compare una sola volta in un passo della ''[[Divina Commedia]]'' di [[Dante Alighieri|Dante]] (''[[Purgatorio (Divina Commedia)|Purgatorio]]'', [[Purgatorio - Canto undicesimo|Canto XI, 25]]); oppure la parola ''mite'', se ci si restringe all'ambito della [[Divina Commedia|''Commedia'' dantesca]], perché vi compare una sola volta nel ''[[Purgatorio (Divina Commedia)|Purgatorio]]'', [[Purgatorio - Canto quindicesimo|Canto XV, 102]]. Altro ''hapax'' caratteristico è lo stesso nome di Dante, che compare una sola volta nel trentesimo canto del Purgatorio (''[[Purgatorio (Divina Commedia)|Purgatorio]]'', [[Purgatorio - Canto trentesimo|Canto XXX, 55]]).
 
Alcuni hapax legomena possono essere evidenziati anche nell'ambito della [[letteratura latina]]. Basti pensare al poeta [[Lucrezio]], che nell'apertura del suo poema epico-didascalico, il [[deDe rerum natura]], nevi fa ricorso ben due volte, con gli [[aggettivi]] navigěrum (composto dal sostantivo "navis" e il verbo "gero", e quindi traducibile con "ricco di navi") e frugiferentis (dal nome della terza [[declinazione]] "frux-frugis" e il verbo della terza coniugazione "fero", con il conseguente significato di "portatrici di messi").
 
Anche in [[Catullo]], celeberrimo autore tardo-repubblicano conosciuto soprattutto per i suoi [[Carme (poesia)|carmi]] erotico-amorosi, è stato riconosciuto l'uso di hapax legomena: si pensi al diminutivo "solaciolum" (carme 2, v. 7), traducibile in italiano con "piccolo conforto", con cui il poeta designa il grazioso passero dell'amata [[Lesbia]].