Storia dell'indipendenza della Bolivia: differenze tra le versioni

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Sebbene la rivolta fosse stata soffocata dalle armate reali mandate a La Paz dal ''[[Viceré]] del Perù'' e a Chuquisaca (l'attuale [[Sucre]]) dal ''Viceré di Río de La Plata'', l'Alto Perù non fu più controllato completamente dalla Spagna.
 
Durante i successivi sette anni, l'Alto Perù, divenne campo di battaglia per le forze dell'indipendente [[Argentina|Repubblica Argentina]] e le truppe spagnole dal [[Perù]]. Anche se le armate Reali respinsero quattro invasioni argentine, la [[guerriglia]] controllava molte zone agricole dove formarono le sei maggiori ''republiquetas'' (o zone d'insurrezione). In queste aree, il patriottismo locale si poté sviluppare in una vera e propria lotta per l'indipendenza
 
Dal [[1817]] l'Alto Perù fu relativamente tranquillo sotto il controllo di [[Lima (Perù)|Lima]]. Dopo il [[1820]] il Partito Conservatore dei creoli supportati dal Generale [[Pedro Antonio de Olañeta]], un nativo ''Charcas'', rifiutò le misure della Corte Spagnola per conciliare le colonie dopo la rivoluzione del Partito Liberale in Spagna. Olañeta, convinto che quelle misure minacciavano l'autorità reale, rifiutò di unirsi alle Forze Reali e alle forze ribelli sotto il comando di [[Simón Bolívar]] e [[Antonio José de Sucre|Antonio José de Sucre Alcalá]]. Olañeta non rinunciò al suo comando anche dopo che l'Esercito Reale del Perù lo incluse nei trattati di pace che seguirono la loro sconfitta nella ''battaglia di [[Ayacucho]]'' nel [[1824]], la battaglia finale delle guerre d'indipendenza dell'[[America Latina]]. Continuò la sua [[Don Chisciotte della Mancia|donchisciottesca]] guerra finché le forze di Sucre sconfissero le sue. Fu ucciso dai propri uomini il 1º aprile [[1825]], in una battaglia che sancì la fine effettiva del governo spagnolo nell'[[Alto Perù]].