Torta pasqualina: differenze tra le versioni

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La tradizionale torta pasqualina è tipica del periodo [[tempo pasquale|pasquale]], cioè della primavera e dei suoi prodotti: uova, erbette, cipolline nuove, maggiorana, un tempo presenti in ogni orto ligure. Rappresenta il ''clou'' del pranzo [[pasqua]]le e in passato era l'[[apoteosi]] dell'abilità delle [[casalinga|casalinghe]], che leggendariamente si narra riuscissero a sovrapporre sino a trentatré sfoglie in omaggio agli anni di [[Cristo]].
 
Una variante per altri periodi prevede l'uso dei carciofi (questa variante prende il nome di "torta cappuccina" o "capussinn-a" in genovese), piselli o altre verdure, ma la vera torta pasqualina genovese è fatta solo con le bietole.
 
L'esistenza della torta pasqualina genovese è documentata dal [[XVI secolo]], quando il [[Letteratura|letterato]] [[Ortensio Lando]] la cita nel ''Catalogo delli inventori delle cose che si mangiano et si bevano''. Allora era nota come ''gattafura'', perché le [[gatto|gatte]] volentieri ''le furano et vaghe ne sono'', ma anche lo stesso scrittore ne era ghiotto tanto da scrivere: "A me piacquero più che all'[[orso]] il [[miele]]".