Castello ducale di Palena: differenze tra le versioni

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Il castello ducale di [[Palena]], o anche '''Castel Forte''', risale al [[XII secolo]], ma fu alterato nell'epoca cinquecentesca con l'ampliamento della struttura. I primi insediamenti normanni risalgono all'[[XI secolo]] a Palena, e originalmente il castello ducale era solo una torre di controllo, poi ampliata con la costruzione della struttura difensiva. Uno dei primi proprietari storici fu Matteo di Letto.
 
Nel [[1266|1269]] [[Carlo I d'Angiò]] donò il castello al feudatario [[Sordello da Goito]], reso famoso da [[Dante Alighieri]] per averlo inserito nel ''Purgatorio'' della ''[[Divina Commedia]]''. Nel [[XIV secolo]] il castello passò nelle mani dei duchi di [[Manoppello]], e successivamente dei [[Caldora]] e dei [[Di Sangro]]. In quei secoli iniziarono a circolare crude leggende riguardo alle camere di [[tortura]] situate nei sotterranei della roccaforte, nel cuore dello sperone roccioso dove la struttura poggia.
 
La roccaforte, nel periodo Settecentesco e Ottocentesco fu usato come prigione per i ribelli, e venne soprannominato ''Castel Forte'', e gli ultimi padroni furono i baroni di [[Colledimacine]], prima che il castello, nel Novecento, venisse definitivamente abbandonato. In questo periodo il castello di Palena fu assai trascurato, e subì vari danneggiamenti tra cui la distruzione dei torrioni, del maschio e del belvedere. Tali distruzioni si devono al [[terremoto]] del [[1933]] e alle incursioni naziste durante la [[Seconda guerra mondiale]], nel [[1944]]. Nel decennio successivo il castello fu restaurato, nella sua forma originaria, senza i torrioni, e assunse fama quando divenne museo.