Corrente a getto: differenze tra le versioni

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In [[meteorologia]] una '''corrente a getto''' (in [[lingua inglese|inglese]] '''jet stream''') è un veloce flusso d'aria canalizzato, localizzato nell'[[atmosfera terrestre]] generalmente appena sotto la [[tropopausa]] e lungo i confini tra [[massa d'aria|masse d'aria]] con significativi gradienti termici orizzontali.
 
==Storia==
Le prime indicazioni sulla presenza di forti venti in quota risalgono al 1904, quando [[Napier Shaw]] basandosi essenzialmente su dati di analisi al suolo e su rilevamenti dei venti fino a 4 km di altitudine, notò un incremento di intensità fino a una velocità di 50 kt intorno a questa quota. Successivamente furono registrati venti fino a 95 kt alla quota di 10 km sulla verticale di Pavia. A seguito di queste osservazioni nel 1911, [[William Henry Dines]] ipotizzò che a una certa altitudine dovevano essere presenti venti di forte intensità tra zone cicloniche e anticicloniche, a causa della forte [[Atmosfera baroclina|baroclinicità]] presente. Lo sviluppo dei sondaggi atmosferici e delle reti di stazioni meteorologiche confermò la loro esistenza e soltanto dopo la seconda guerra mondiale, con l'avvento dell'aviazione commerciale, fu approfondita la loro conoscenza<ref>{{cita pubblicazione | autore =Lewis JM| titolo Ooishi's observation. Viewed in the context of Jet Stream Discovery| rivista =American Meteorological Society|numero = 3 |anno = 2003 | pagine=357-369 |url= http://journals.ametsoc.org/doi/pdf/10.1175/BAMS-84-3-357| cid=Lewis, 2003}}</ref>.
 
==Descrizione==
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===Corrente a getto orientale -TEJ-===
Quest'ultima corrente a getto ha uno sviluppo strettamente stagionale ed è direttamente correlata al fenomeno del [[monsone]] estivo. Infatti la vasta depressione generata dal forte surriscaldamento delle regioni desertiche dell'[[Asia centrale]] provoca una circolazione zonale con le masse d'aria sovrastanti le zone dell'oceano indiano relativamente più fredde. Questa colonna d'aria riscaldata e sollevata, raggiunta la quota della [[tropopausa]] tende a spostarsi nuovamente verso le latitudini più meridionali dell'oceano Indiano, attratta dalla subsidenza che si sta contemporaneamente generando sopra il mare. Questo spostamento in quota, esattamente l'opposto di quello che avviene al suolo, tende ad assumere un movimento da est verso ovest, seguendo la configurazione isobarica degli alti livelli. Questo flusso d'aria è solitamente meno intenso rispetto alle altre correnti a getto ma si può trovare a quote molto più elevate.
 
==Influenza sul clima==
Le correnti a getto aiutano a mantenere un bilancio calorico attraverso scambi di masse d'aria. La corrente a getto polare influenza le perturbazioni delle medie latitudini. Influenzano il percorso dei sistemi ciclonici temperati. La corrente a getto subtropicale e quella orientale influenzano la struttura dei monsoni.
 
==Altri tipi di corrente a getto==
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È una corrente con direzione da sud-ovest localizzata lungo le coste centro-orientali dell'[[Africa]], con velocità massima a 850&nbsp;hPa che alimenta il monsone estivo di umidità. Si forma durante l'estate boreale sopra il [[Canale del Mozambico]] e lungo le coste della [[Somalia]]. Il getto è più intenso da giugno ad agosto con un velocità massima media mensile di 18&nbsp;m/s sebbene possa raggiungere picchi quotidiani di 50&nbsp;m/s.
 
== Influenze meteorologiche e climatiche ==
==Storia==
Le correnti a getto aiutano a mantenere un bilancio calorico attraverso scambi di masse d'aria. La corrente a getto polare influenza le perturbazioni delle medie latitudini. Influenzano il percorso dei sistemi ciclonici temperati. La corrente a getto subtropicale e quella orientale influenzano la struttura dei monsoni.
Le prime indicazioni sulla presenza di forti venti in quota risalgono al 1904, quando [[Napier Shaw]] basandosi essenzialmente su dati di analisi al suolo e su rilevamenti dei venti fino a 4 km di altitudine, notò un incremento di intensità fino a una velocità di 50 kt intorno a questa quota. Successivamente furono registrati venti fino a 95 kt alla quota di 10 km sulla verticale di Pavia. A seguito di queste osservazioni nel 1911, [[William Henry Dines]] ipotizzò che a una certa altitudine dovevano essere presenti venti di forte intensità tra zone cicloniche e anticicloniche, a causa della forte [[Atmosfera baroclina|baroclinicità]] presente. Lo sviluppo dei sondaggi atmosferici e delle reti di stazioni meteorologiche confermò la loro esistenza e soltanto dopo la seconda guerra mondiale, con l'avvento dell'aviazione commerciale, fu approfondita la loro conoscenza<ref>{{cita pubblicazione | autore =Lewis JM| titolo Ooishi's observation. Viewed in the context of Jet Stream Discovery| rivista =American Meteorological Society|numero = 3 |anno = 2003 | pagine=357-369 |url= http://journals.ametsoc.org/doi/pdf/10.1175/BAMS-84-3-357| cid=Lewis, 2003}}</ref>.
 
=== Turbolenza in aria chiara -CAT- ===
Alle correnti a getto sono associati intensi gradienti verticali e orizzontali del vento. Se questi strati d'aria che scorrono tra loro a velocità differenti possiedono caratteristiche fisiche differenti come densità e temperatura, lungo la superficie di contatto si generano una serie di ondulazioni o rotori, note come [[onda di gravità|onde di gravità]], in maniera molto simile a quanto si verifica quando il vento scorrendo sulla superficie dell'acqua genera le onde. Queste condizioni sono più marcate sopra il getto stesso, davanti a esso a quote più basse e sul lato più freddo del suo nucleo. Essendo questo tipo di turbolenza percepibile soltanto fuori dalle nubi, viene comunemente denominata turbolenza in aria chiara o serena. La turbolenza diventa inoltre più intensa nelle marcate saccature dei livelli superiori, dove si verificano repentine variazioni nella direzione e intensità del vento<ref>{{cita|North & al., 2014}}</ref>.
 
=== Variabilità delle correnti a getto ===
==Effetti sul traffico aereo==
[[File:El_nino_north_american_weather.png|250px|right]]
La posizione delle correnti a getto cambia drasticamente durante i periodi di attività dell'[[El_Niño|ENSO]] in risposta alle anomalie della temperatura della superficie degli oceani e alla mutata circolazione atmosferica dell'oceano pacifico tropicale. Il risultato è un marcato cambiamento nella ciclogenesi, nei movimenti delle perturbazioni e nelle anomalie dei valori globali di temperatura e di piovosità. Infatti durante l'inverno in cui è presente El Niño, la corrente a getto subtropicale si estende attraverso il Pacifico centrale e orientale e tende a essere più intensa. Ciò provoca un movimento più meridionale dei cicloni delle medie latitudini. Prevalgono quindi condizioni di aria più fredda e umida nelle zone tropicali e aria più calda e secca del normale alle medie latitudini.
 
== Effetti sul traffico aereo ==
La presenza delle correnti a getto assume un importante ruolo nella pianificazione delle rotte aeree commerciali. Il suo andamento da ovest verso est rende più rapide le attraversate atlantiche dal Continente americano verso l'Europa e dall'Europa verso l'estremo oriente. Tuttavia uno dei fenomeni legati a essa, ovvero la turbolenza in aria chiara, riveste un ruolo importante nella sicurezza del volo, tale da essere considerata come uno dei fenomeni più pericolosi<ref>[http://www.enav.it/enavWebPortalStatic/meteo/Corsi_di_base/Meteorologia-ACC-parteI_new.pdf Manuale di Meteorologia dell'ENAV]</ref>. Non essendo associata a nessun tipo di nube e quindi non rivelabile dal radar meteo di bordo, la previsione della sua presenza lungo la rotta è di rilevanza notevole, essendo gli effetti prodotti potenzialmente dannosi sia per l'aeromobile sia per gli stessi passeggeri. Per questo motivo le autorità aeronautiche tramite i servizi meteorologici locali forniscono accurate informazioni sulla prevista localizzazione di tali zone, sia attraverso carte del tempo significativo sia con messaggi codificati di tipo [[SIGMET]]. Solitamente è possibile stabilire l'intensità della turbolenza prevista e valutarne le possibili conseguenze.
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==Variabilità delle correnti a getto==
[[File:El_nino_north_american_weather.png|250px|right]]
La posizione delle correnti a getto cambia drasticamente durante i periodi di attività dell'[[El_Niño|ENSO]] in risposta alle anomalie della temperatura della superficie degli oceani e alla mutata circolazione atmosferica dell'oceano pacifico tropicale. Il risultato è un marcato cambiamento nella ciclogenesi, nei movimenti delle perturbazioni e nelle anomalie dei valori globali di temperatura e di piovosità. Infatti durante l'inverno in cui è presente El Niño, la corrente a getto subtropicale si estende attraverso il Pacifico centrale e orientale e tende a essere più intensa. Ciò provoca un movimento più meridionale dei cicloni delle medie latitudini. Prevalgono quindi condizioni di aria più fredda e umida nelle zone tropicali e aria più calda e secca del normale alle medie latitudini.
 
==Voci correlate==