Comitato di Liberazione Nazionale: differenze tra le versioni

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Ogni partito rappresentato nel CLN ebbe le sue formazioni militari partigiane, che in genere erano coordinate dal rispettivo rappresentante nel CLN (così come vi furono formazioni Repubblicane ed anche di altri gruppi di sinistra).<br />
 
{{Senza fonte|Il CLN era organizzato poi in Comitati regionali (con sede a Firenze, Torino, Genova e Padova rispettivamente per la [[Comitato Toscano di Liberazione Nazionale|Toscana]], il Piemonte, la Liguria e il Veneto), tra questi ebbero modo di organizzarsi poi un Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (a guida soprattutto lombarda). Nei comitati regionali troviamo esponenti quali, in Veneto, [[Concetto Marchesi]], [[Egidio Meneghetti]] e il federalista [[Silvio Trentin]], mentre nel [[Comitato Toscano di Liberazione Nazionale]] spicca il nome di [[Carlo Ludovico Ragghianti]].}}
 
I comitati regionali e provinciali ebbero un compito prevalentemente politico e di coordinamento, con influenza ma non comando diretto sulle formazioni militari partigiane, che rispondevano in genere direttamente al loro partito. In vari casi le formazioni militari disattesero accordi e ordini del CLN.{{Senza fonte|In ogni caso fu in nome dei comitati regionali che vennero intraprese importanti decisioni e atti, come l'insurrezione dell'11 agosto 1944 in Toscana o la resa tedesco-nazi-fascista di Genova del 25 aprile 1945.}}