Raggi cosmici: differenze tra le versioni

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In media, una particella incide su ogni centimetro quadrato di superficie sulla Terra ogni secondo.
 
[[File:Crshower2 nasa.jpg|thumb|upright=1.4|Simulazione degli sciami generati nell'interazione dei raggi cosmici con l'[[atmosfera terrestre]]]]
La maggior parte dei raggi cosmici che arrivano sulla Terra è un prodotto secondario di sciami formati nell'[[atmosfera]] dai raggi cosmici primari, con interazioni che tipicamente producono una cascata di particelle secondarie a partire da una singola particella energetica.
[[File:Crshower2La nasa.jpg|thumb|upright=1.4|Simulazionemaggior degliparte dei raggi cosmici che arrivano sulla Terra è un prodotto secondario di sciami generatiformati nell'interazione[[atmosfera]] deidai raggi cosmici primari, con l'[[atmosferainterazioni terrestre]]]]che tipicamente producono una cascata di particelle secondarie a partire da una singola particella energetica. Tali particelle possono essere osservate con speciali apparecchiature. È: per evitare queste interferenze checon l'ambiente, molti laboratori di fisica si trovano nel sottosuolo, come il [[Laboratori Nazionali del Gran Sasso|laboratorio del Gran Sasso]].
 
I raggi cosmici hanno aiutato lo sviluppo della [[fisica delle particelle]]: dallo studio di tale radiazione spaziale, sono state scoperte particelle come il [[positrone]] (la prima particella di antimateria mai scoperta),<ref>{{cita pubblicazione
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Al di là dell'atmosfera, i raggi cosmici sono costituiti da [[protone|protoni]] (per circa il 90%) e da [[particella alfa|nuclei di elio]] (quasi il 10%); tuttavia, anche [[elettrone|elettroni]] ed altri nuclei leggeri, [[fotone|fotoni]], [[neutrino|neutrini]] ed in minima parte [[antimateria]] ([[positroni]] ed [[antiprotone|antiprotoni]]) fanno parte dei ''raggi cosmici primari''. Giunte nell'atmosfera terrestre, tali particelle interagiscono con i [[nucleo atomico|nuclei]] delle [[molecola|molecole]] dell'atmosfera, formando così, in un processo a cascata (vedi figura), nuove particelle proiettate in avanti, che prendono il nome di ''raggi cosmici secondari''.
 
La composizione e lo spettro in energia sono stati dettagliatamente studiati per la radiazione cosmica primaria. Il flusso relativo all'[[Idrogenoidrogeno]] è poco più del 90%, un po' meno del 10% per l'[[Elioelio]], {{exp|7|−4}} per gli elementi leggeri come [[Litiolitio]], [[Berillioberillio]] e [[Boroboro]], e {{exp|5|−3}} per altri elementi dal [[Carboniocarbonio]] al [[Neonneon]].
 
Lo spettro (numero di raggi incidenti per unità di energia, per unità di tempo, per unità di superficie per [[steradiante]]) dei raggi cosmici primari è ben descritto da una legge a potenza nella forma<br /><math>\phi \propto E^{-\alpha}</math><br />con <math>\alpha = 2.7</math> per valori dell'energia inferiori a <math>\approx {10}^{15} eV</math>. Per valori superiori dell'energia, si ha un irripidimento, con <math>\alpha</math> che diviene pari a 3. Il punto in cui tale cambio di pendenza ha luogo viene denominato ''ginocchio''.
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La '''componente molle''' (circa il 30% della radiazione secondaria), composta da elettroni e fotoni e, in minima parte, da protoni, [[kaone|kaoni]] e nuclei, è capace di attraversare solo pochi centimetri di assorbitore. La componente dura (circa il 70%), composta da muoni, riesce a penetrare spessori di materiali assorbenti di oltre un [[metro]].
 
Il [[flusso]] medio delle particelle che compongono la radiazione, vale a dire il numero di particelle che nell'unità, di [[tempo]]energia e nelldell'unitàordine didel [[superficie]]Gev, che raggiungono il [[livello del mare]], per particelleunità di energia[[tempo]] dell'ordinee deldi Gev,[[superficie]] è stimato essere dell'ordine di
 
:<math>10.000 \times \frac {particelle}{m^2 \, s} \approx 1 \frac{particelle}{cm^2 \, s}</math>
 
I raggi cosmici hanno una distribuzione angolare rispetto alla normale alla superficie della Terra descrivibile dallacome [[funzione (matematica)|funzione]] della latitudine:
 
:<math> f( \theta ) = \frac{4}{\pi} \cdot cos^2 \theta \, , \quad \theta \in \Bigl[0,\frac{\pi}{2}\Bigr]</math>
 
Naturalmente, la distribuzione nell'angolo azimutale (longitudine) è uniforme: <math>f(\phi)=(2 \pi)^{-1}</math>.
 
Le particelle che compongono la radiazione sono molto energetiche. Si stima che il flusso medio a livello del mare abbia un'energia media di 3 [[elettronvolt|GeV]].
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A seguito di osservazioni da parte dell'Osservatorio Australe Europeo, utilizzando il sistema [[Very Large Telescope]] VLT coordinato con l'osservatorio spaziale [[Chandra X-ray Observatory|Chandra]] per la rilevazione dei raggi X, e con i rivelatori di raggi gamma [[MAGIC]], [[HESS]], [[VERITAS]] e [[Fermi Gamma-ray Space Telescope|Fermi-GLAST]], si è recentemente scoperto il meccanismo che sta alla base dell'accelerazione delle particelle che costituiscono i raggi cosmici galattici (fino all'energia del ginocchio).
 
Si è dimostrato che i raggi cosmici di energia intermedia (fino a 10000 TeV) che permeano lo spazio interstellare e bombardano costantemente il nostro pianeta, e che provengonoprovenienti dalla Via Lattea, vengono accelerati nei resti delle esplosioni delle supernove (oggetti di massa pari a qualche massa solare). Si è quindi visto che l'energia termica totale causata dall'esplosione delle stelle viene spesa in gran parte per accelerare alcune particelle a velocità prossime a quelle della luce.
 
=== Raggi cosmici extragalattici - nuove scoperte ===
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=== Raggi cosmici e attività solare ===
{{cn|Un'altra importante relazione è stata osservata tra il flusso dei raggi cosmici che arrivano sulla Terra e l'aumento o diminuzione della copertura nuvolosa terrestre.}} A sua volta il flusso di particelle cosmiche che giungono sulla Terra varia con il variare dell'attività solare. Quando l'attività solare aumenta, aumenta anche il [[vento solare]], un flusso di particelle cariche che si propaga nello spazio insieme al suo forte campo magnetico. Ma tale campo magnetico posto tra il Sole e la Terra deflette i raggi cosmici, velocissime particelle cariche provenienti dal sole e dallo spazio intergalattico, i quali, stante la loro elevata energia di urto, hanno la proprietà di ionizzare l'atmosfera, specie là dove questa è più densa (e quindi gli urti sono più numerosi) ovvero nella parte più prossima al suolo. Le molecole d'aria elettrizzate dai raggi cosmici possono andare a costituire centri di nucleazione,<ref>[http://cloud.web.cern.ch/cloud/documents_cloud/cloud_concept.pdf Beam Measurements of a CLOUD] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070710185847/http://cloud.web.cern.ch/cloud/documents_cloud/cloud_concept.pdf |data=10 luglio 2007 }}</ref> insieme al pulviscolo atmosferico, {{cn|ottenendo di coagulare su di sé il vapore acqueo circostante, favorendo in tal modo la formazione di nubi nella bassa atmosfera.}} A sua volta, {{cn|le nubi basse hanno la proprietà di raffreddare la Terra}}. Quindi {{cn|quando l'attività solare è più intensa l'atmosfera ha meno copertura nuvolosa}} perché {{cn|i raggi cosmici saranno maggiormente deviati dal vento solare così che maggiore energia giunge fino alla superficie terrestre (contribuendo così al riscaldamento climatico)}}. Invece quando l'attività solare è più debole sarà maggiore la copertura nuvolosa dell'atmosfera terrestre per cui diminuisce l'energia che arriva sino alla superficie, energia che viene respinta dalle nuvole.
 
{{cn|Analizzando la situazione attuale (2014)}} vediamo come l'attività solare sia aumentata nel corso degli ultimi 300 anni e in particolare negli ultimi 50 anni. Negli ultimi 30 anni l'aumento dell'attività solare ha tenuto lontano dalla Terra gran parte dei raggi cosmici e quindi vi è stata una minore formazione di nubi in prossimità del suolo e {{cn|questo potrebbe spiegare, insieme ad altri fattori, il forte riscaldamento della Terra degli ultimi decenni}}. Nell'ultimo decennio invece l'attività solare sembra aver subito un lento declino: il sole, nel suo ciclo undecennale, dopo avere raggiunto il minimo di attività nelle macchie solari nel 2007, in seguito ha dato solo timidi segnali di risveglio. Dal 2004 al 2011 sono stati 821 i giorni senza macchie, contro una media di 486.<ref>[http://www.spaceweather.com/archive.php?view=1&day=31&month=12&year=2012 Spotless Days.]</ref> Negli ultimi 100 anni soltanto tra il 1911 e il 1914 il sole era stato così eccezionalmente pigro. Questa circostanza giustificherebbe l'{{cn|improvviso aumento della nuvolosità bassa negli ultimi anni}}; uno studio del 2000 sembra aver mostrato che il riscaldamento globale dall'inizio dell'ultimo secolo possa essere stato causato dall'attività solare: gli autori dello studio però non escludono altre cause nel riscaldamento degli ultimi decenni.<ref>[http://www.solarstorms.org/CloudCover.html The influence of cosmic rays on terrestrial clouds and global warming]</ref>
 
==Nella cultura di massa==