Fotografia di moda: differenze tra le versioni

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Con l'inizio della [[seconda guerra mondiale]], l'attenzione si spostò negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], dove si fecero largo i nomi di alcuni fotografi come [[Irving Penn]], [[Martin Munkácsi]], [[Richard Avedon]] e [[Louise Dahl-Wolfe]] che diedero un'ulteriore svolta al modo di approcciarsi alla fotografia di moda, abbandonando gli schemi e le pose rigide, dando maggiore libertà ai soggetti dei loro lavori, che venivano ritratti in pose più naturali e "sportive". Sotto la direzione di [[Alexey Brodovitch]], lo stile fotografico di ''Harper's Bazaar'' divenne lo standard per tutte le riviste a venire. Nella [[Londra]] dell'immediato dopoguerra, [[John French]] fu il pioniere di un nuovo stile di fotografia di moda ideale per le riproduzioni sui quotidiani, che coinvolgeva l'utilizzo di luci naturali riflesse e contrasti lievi.<ref>{{Cita libro|cognome=McCabe|nome=Eamonn|titolo=The Making of Great Photographs: approaches and techniques of the masters|editore=David & Charles|città=Newton Abbot|anno=2005|ISBN=0-7153-2220-6|pagine=120-1}}</ref><ref>{{Cita libro|cognome=Mendes|nome=Valerie D. (comp.)|titolo=John French, fashion photographer|editore=Victoria & Albert Museum|anno=1984|ISBN=0-905209-97-4}}</ref>
 
Fra i più celebri fotografi di moda si possono citare [[Richard Avedon]], [[Helmut Newton]], [[Bruce Weber]], [[Francesco Scavullo]], [[Herb Ritts]], ed in anni più recenti [[Steven Klein]], [[Patrick Demarchelier]], [[Steven Meisel]], [[Mario Testino]], [[Peter Lindbergh]], [[Jean-François Lepage]], [[Mario Sorrenti]], [[Gilles Bensimon]], [[Ellen von Unwerth]], [[Arthur Elgorth]] ed [[Annie Leibovitz]].
 
== Note ==