Carcere di San Vittore: differenze tra le versioni
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In un documento ufficiale del 1944<ref>(AS MI - Gabinetto di prefettura secondo versamento - busta n. 396 - fascicolo categoria 37: documento del 2/11/1944 "Appunti al Duce. Carceri giudiziarie" firmato da Mario Bassi)</ref> si legge quanto segue:
"... Nel carcere esiste un braccio tedesco ed un tribunale germanico. Questo giudica i cittadini italiani colà ristretti non secondo le leggi italiane, e quindi non applica le pene stabilite nel codice e nella procedura del diritto penale italiano o militare, a seconda dei casi. Le pene inflitte sono ordinariamente quelle detentive. I detenuti ristretti nelle sezioni tedesche, sui quali l'autorità italiana non ha alcuna influenza, sono soggetti ai regolamenti tedeschi, e a questi è preposto un sottufficiale delle S.S. alle dirette dipendenze dell'albergo Regina, ove siede il Comando per la Lombardia delle S.S. (colonnello Rauff). I detenuti colà ristretti appena giudicati dal tribunale germanico, vengono inviati per il servizio del lavoro in Germania se innocenti, sempre che siano fisicamente
Luigi Borgomaneri<ref>Luigi Borgomaneri, Hitler a Milano: crimini di Theodor Saevecke capo della Gestapo, Roma, Datanews, 1997.</ref>, autore di un saggio sul capo della Gestapo Theodor Saevecke e consulente nel processo a carico dell'ex capitano delle SS tedesche, fornisce diverse testimonianze su ciò che accadeva all'interno di San Vittore dal 1943 al 1945.
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