Capino Capini: differenze tra le versioni

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Il [[marchese]] Giovan Francesco Capi, detto '''Capino da Mantova''', '''Capino de Capo''' o ancor meglio '''Capino Capini''', fu un [[capitano di ventura]] al soldo della [[Repubblica di Venezia]], dello [[Stato della Chiesa]] e del [[Sacro Romano Impero]]. Nell'ottobre del [[1513]] partecipò con i veneziani alla [[battaglia de La Motta]] e si distinse per valore nonostante la pesante sconfitta.
 
Nel [[1521]] militò per il papa agli ordini del [[Marchesato di Mantova|marchese]] di [[Mantova]] [[Federico Gonzaga]]. Nel [[1522]] con 50 lancieri operò alla difesa di [[Parma]] e nel [[Pavia|Pavese]]. Assoldato dalla [[Chiesa cattolica|Chiesa]] con l'elezione a papa di [[Papa Clemente VII|Clemente VII]] sostituì [[Ugo Rangoni (condottiero)|Ugo Rangoni]] come [[governatore]] della città di [[Piacenza]]. Nel maggio del [[1526]] alla morte di [[Paolo Vettori]], fu mandato da papa Clemente VII in [[Francia]] come ambasciatore. Nel [[1531]] rientrò a Mantova.
 
Nell'ottobre del [[1532]], agli ordini di [[Luigi Gonzaga "Rodomonte"|Luigi Rodomonte Gonzaga]], assediò in [[Vicovaro]] Napoleone Orsini, ma nel dicembre con la morte del Gonzaga in combattimento per una palla d'archibugio, Capino da Mantova gli succedette nel comando della sua compagnia: il nobile [[Gonzaga]], nelle sue volontà testamentarie, gli concedette una provvigione annua di 200 scudi ed il possesso di una casa a [[Fondi]].
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|carica = [[Piacenza|Governatore di Piacenza]]
|periodo =
|precedente = [[Ugo Rangoni (condottiero)|Ugo Rangoni]]
|successivo =
|immagine =