Partenope (città antica): differenze tra le versioni

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La fondazione di Neapolis si colloca nell'ambito del clima di ''stasis'' vigente a [[Cuma]] per tutta la parabola di [[Aristodemo di Cuma|Aristodemo]]<ref name="Academia.edu">{{cita web|url=https://www.academia.edu/2350685/Meta_ton_enchorion_men_enaumachesan._Neapolis_e_la_seconda_battaglia_di_Cuma| titolo = ''Meta ton enchorion men enaumachesan''. Neapolis e la seconda battaglia di Cuma|accesso= 12 maggio 2015|autore= Luca Cerchiai|sito = Academia.edu| editore= Università degli Studi di Salerno p.217 213}}</ref>. Risultato delle ''staseis'' è forse, in primo luogo, la distruzione di Parthenope menzionata da [[Quinto Lutazio Catulo (console 78 a.C.)|Lutazio]]<ref>Distruzioni che non significano fine dell'insediamento non mancano (si veda ad es. [[Siris (Lucania)|Siris]]) né mancano esempi di rapporti poco amichevoli tra colonie e sub-colonie ([http://www.pugliadigitallibrary.it/media/00/00/91/2837.pdf ''Neapolis'', atti del venticinquesimo convegno di studi sulla Magna Grecia p. 91])</ref>: è probabile appunto che l'insediamento fin da allora fungesse da rifugio per le fazioni «perdenti».<ref name=Daniel/> Il momento decisivo corrisponde all'instaurazione della Tirranide di Aristodemo, dopo la [[battaglia di Aricia]] del [[520 a.C.]]. La tradizione ricorda dell'espulsione forzata degli oligarchi che trovarono rifugio a [[Capua antica|Capua]]. È probabile che in questa circostanza essi abbiano deciso di dare spazio alla ''Nea Polis''.<ref name=Daniel/> Ad ogni modo è certo che la fondazione o meglio rifondazione (''urbem restituisse'')<ref>[http://storiamillenaria.famigliagallo.net/wp-content/uploads/2015/05/Eduardo-Federico.pdf Storiamillenaria.net p. 278]</ref> della città sia avvenuta per mano di oligarchi mossi dalla volontà di dar vita ad una «seconda Cuma», del tutto somigliante alla città dalla quale provenivano; lo confermano a sufficienza ad esempio il prosieguo di culti come quello di [[Demetra]] e la fedele ripresa dell'organizzazione in [[Fratria|fratrie]].<ref name=Daniel/>
 
Neapolis, caso unico nel mondo greco, fu costituita nello stesso territorio della madre patria. Effettivamente il territorio venne suddiviso, a nord i grandi proprietari terrieri e a sud questo insediamento che nacque con una notevole vocazione mercantile incentivata dal porto.<ref>[{{Cita news|autore=|url=http://napoli.repubblica.it/cronaca/2017/06/11/news/i_volti_di_napoli_emanuele_greco_la_storia_di_neapolis_riscritta_dal_metro_-167850975/#gallery-slider=167851629|titolo=I volti di Napoli, Emanuele Greco: "La storia di Neapolis riscritta dal metrò"|pubblicazione=Napoli.repubblica.it]|accesso=15 dicembre 2019}}</ref>
 
La città si estendeva nel pianoro compreso tra le attuali chiese di [[chiesa di Sant'Agnello Maggiore|Sant'Aniello a Caponapoli]] (p.zza Cavour), dei [[chiesa dei Santi Apostoli (Napoli)|SS. Apostoli]] (San Lorenzo) e di [[chiesa di Santa Maria Egiziaca a Forcella|Santa Maria Egiziaca]] (Forcella). Uno studio del [[2019]] dell'[[Università degli Studi di Napoli Federico II]], pubblicato sul ''Journal of Historical Geography''<ref>[https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0305748817302840 Sciencedirect.com]</ref>, dimostra che la disposizione e le proporzioni dell'assetto urbano di Neapolis furono scelti in modo che la città potesse essere riconosciuta come la città di [[Elio (divinità)|Elio]] e di [[Partenope (sirena)|Partenope]]. Il rigido assetto ortogonale delle strade fu realizzato come un microcosmo che si rifaceva alla cosmologia di [[Pitagora]] basato sull'armonia della sezione aurea che metteva il sole al centro di un universo armonico di dieci sfere concentriche.<ref>[https://www.unina.it/-/19215673-la-neapolis-greca-e-stata-progettata-per-essere-la-citta-del-sole-e-di-partenope- Unina.it]</ref>