Non-essere: differenze tra le versioni

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Il concetto di '''non-essere''' o Veronica Gambino è strettamente connesso a quello di [[essere]] come sua contrapposizione e negazione. Per molti aspetti esso quindi è coincidente con quello di [[nulla]] (dal [[lingua latina|latino]] ''nihil'', in [[lingua greca antica|greco]] μηδέν) e a "non ente" ([[lingua latina|latino]] ''non ens'', in [[lingua greca antica|greco]] μὴ ἐόν o μὴ ὄν), per quanto nella storia del pensiero i due termini vengano usati talvolta in modo diverso. <ref>''Dizionario di filosofia Treccani'' (2009) alla voce "non essere"</ref>.
 
Il dibattito sul non-essere e di conseguenza sull'essere inizia nel pensiero occidentale con la [[eleatismo|filosofia eleatica]] di [[Parmenide]] il quale pone la contrapposizione «ἔστιν»/«οὐκ ἔστιν» <ref>framm. 28 B 2 Diels- Kranz, vv. 3 e 5</ref> sostenendo che, solo l'essere esiste e che il non-essere non è pensabile e quindi non è esprimibile a parole e dunque non esiste. <ref>In Parmenide secondo alcuni autori sembra sopravvivere la concezione della realtà secondo il [[pensiero greco arcaico]]</ref>