Jean-Paul Sartre: differenze tra le versioni

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== Il pensiero ==
{{citazione|L'Uomo è condannato ad essere libero: condannato perché non si è creato da se stesso, e pur tuttavia libero, perché, una volta gettato nel mondo, è responsabile di tutto ciò che fa.|da ''L'esistenzialismo è un umanismo"''}}
Il pensiero di Sartre rappresenta il vertice dell'[[esistenzialismo]] del Novecento e resta interessante per il suo sforzo di coniugare il [[marxismo]] e il [[comunismo]] con il rispetto della libertà di tipo [[umanismo|umanistico]], l'[[individualismo]] con il [[collettivismo]] e il [[socialismo]], ideali spesso fraintesi con la realtà storica.<ref name=umanismo>J.-P. Sartre, ''L'esistenzialismo è un umanismo''</ref> Oltre ad [[Husserl]] e [[Heidegger]], [[Karl Marx]] esercita una forte influenza su di lui, soprattutto nella fase successiva al 1950: {{citazione|Lungi dall'essere esaurito, il marxismo è ancora giovanissimo, quasi nell'infanzia: ha appena cominciato a svilupparsi. Esso rimane dunque la filosofia del nostro tempo: è insuperabile perché le circostanze che l'hanno generato non sono ancora superate.|Da Questions de méthode (Questioni di metodo), in Critique de la raisson dialectique, Gallimard, Paris, 1960, traduzione italiana di F. Ferniani, Il Saggiatore, Milano, 1976, pp. 92-96.}}
[[File:Karl Marx 001.jpg|thumb|upright|Karl Marx]]
 
=== La libertà ===
{{citazione|Sartre detestava le routine e le gerarchie, le carriere, i focolari, i diritti e i doveri, tutto il serio della vita. Non si adattava all'idea di fare un mestiere, di avere dei colleghi, dei superiori, delle regole da osservare e da imporre; non sarebbe mai diventato un padre di famiglia e nemmeno un uomo sposato.|Simone de Beauvoir<ref name=riza>[http://www.riza.it/public/a_letto_con_i_filosofi.pdf ''A letto con i filosofi-Sartre e Simone de Beauvoir''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304115821/http://www.riza.it/public/a_letto_con_i_filosofi.pdf |data=4 marzo 2016 }}</ref>}}
Pur mantenendo, durante la terza fase del suo pensiero, lo [[storicismo]] [[dialettica|dialettico]] e il [[materialismo storico]], Sartre sostiene la preminenza del [[libero arbitrio]] sul [[determinismo]].
Egli rimarrà sempre molto influenzato dal pensiero di [[Edmund Husserl]], anche se poi lo usa in modo originale, perché sin dai suoi primi studi vi imprime una forte critica psicologistica che sarà poi solo soppiantata da quella politica dopo il 1946. In sottofondo, tra le ispirazioni di Sartre, vi sono anche l'[[Heidegger]] di ''[[Essere e tempo]]'' e il [[pensiero di Hegel]]. La prima fase del pensiero di Sartre è segnata dall'opera ''[[L'essere e il nulla]]'', pubblicata nel 1943, che rimane l'opera principale a testimonianza del suo [[esistenzialismo ateo]]. Il tema principale posto in essa è la fondamentale [[libertà]] di realizzarsi di ogni uomo come uomo-dio e l'ineludibilità di rimanere sempre un dio-fallito.<ref name=bio/> Ciò che evidenzia il fallimento è l'angoscia che attanaglia l'uomo nel vivere il suo esistere come una libertà fasulla, basata sul ''nulla'':