La società ebbe però breve durata; nel [[1990]] Raul Gardini, a seguito di immobilismi dalla parte di ENIEni, disaccordi e divergenze con la parte statale della Joint''joint Ventureventure'', cercò di acquistare il 20% delle azioni sul mercato tramite una cordata di finanzieri e imprenditori amici, ma ciò portò alla rottura dei rapporti con l'Eniil partner industriale e, di conseguenza, con il Parlamento e con la politica dell'epoca. Le due parti trovarono un accordo, detto "Accordo del CowBoyCowboy", grazie all'allora [[Ministro delle partecipazioni statali]], [[Franco Piga, con tale accordo]]: Gardini cedette il 40% di Enimont, di proprietà Montedison, all'Eni al prezzo di 2800 Miliardimiliardi di Lire,lire; Tuttaviatuttavia tale accordo privò il colosso privato di quasi tutto il settore chimico che deteneva prima dell'accordoalleranza con Eni.
Con lo [[Scandalo Enimont|scandalo seguito a quest'accordo, conosciuto come '''[[scandalo Enimont]]''', trovò veridicità nelil fatto che lo stesso Gardini fu costretto a pagare tangenti ai partiti politici dell'epoca, nel vano tentativo di risparmiare sulle tasse sullaper la vendita delle attività chimiche della Montedison.
===La cessione ad EniChem delle principali attività Montedison===
