Adam Elsheimer: differenze tra le versioni
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In quegli stessi anni si interessò ai contrasti luministici delle opere del [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]] e ai paesaggi di ispirazione classica di [[Annibale Carracci]], e del [[Domenichino]], in modo da indirizzare la sua pittura verso composizioni di ampiezza monumentale, come nel paesaggio con l'''Aurora'', ora a [[Braunschweig]] nell'Herzog-Anton-Ulrich Museum, dove a una realtà idilliaca si mescolano motivi che si potrebbero definire romantici.
Scrive [[Marco Chiarini]]: «Nella sua pittura avvertiamo infatti che l'elemento essenziale e caratterizzante è quello della comunione natura-uomo che ha sempre contraddistinto la pittura nordica». Si può oggi aggiungere che un'altra caratteristica è la ricerca del tema dotto, interpretabile solo da committenti e conoscitori di grande cultura, che si ritrova in opere come
Del [[1609]] è il paesaggio notturno con la ''[[Fuga in Egitto (Elsheimer)|Fuga in Egitto]]'' ora conservato all'[[Alte Pinakothek]] di [[Monaco di Baviera|Monaco]], considerato il suo capolavoro, ove si ha la prima rappresentazione pittorica conosciuta della [[Via Lattea]]; un fatto che ha fatto ipotizzare a molti critici che Elsheimer potesse essere venuto a conoscenza "in contemporanea" delle prime osservazioni di [[Galileo Galilei|Galileo]], forse anche per il tramite dell'[[Accademia Nazionale dei Lincei]].
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