Gustave Courbet: differenze tra le versioni

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A seguito della schiacciante vittoria tedesca nella guerra franco-prussiana, nel 1871 il popolo parigino si sollevò e - promuovendo maggiore equità sociale - istituì la [[Comune di Parigi (1871)|Comune di Parigi]]; Courbet salutò con commozione e sincero ardore questa nuova forma di governo, divenendo membro del suo Consiglio e assessore all'istruzione pubblica. L'entusiasmo di quei giorni fece sì, inoltre, che il 12 aprile venisse deliberata dalla Comune la demolizione della colonna, attuata effettivamente il 16 maggio 1871. Courbet non partecipò direttamente all'abbattimento, ma era evidente la responsabilità che rivestiva nell'intera vicenda, che gli causerà, alla caduta del Comune, grandi sacrifici e dolori.
 
La lunga serie di guai giudiziari a carico di Courbet ebbe inizio infatti il 7 giugno 1871 quando venne arrestato dalle milizie del presidente [[Adolphe Thiers|presidente Thiers]], nel frattempo rifugiatosi a Versailles. Il pittore, accusato dal tribunale di guerra di «essersi […] reso complice, abusando della sua autorità» dello smantellamento della colonna,<ref name=orsayy/> venne condannato a sei mesi di carcere (alla prigione di Sainte-Pélagie) e a una multa di cinquecento franchi, cui si aggiunsero 6850 franchi di spese penali; durante la detenzione eseguì una significativa serie di nature morte. La pena pecuniaria, già ingente, divenne ancora più esorbitante quando Courbet, a seguito di un nuovo processo nel 1873, venne sanzionato per un totale di 323 091 franchi e 68 centesimi,<ref>{{cita|Riat|p. 244|GR}}.</ref> pagabile a rate, così da rimborsare le spese di ricostruzione della colonna Vendôme.<ref name=orsay/>
 
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