Partito Costituzionale Progressista (Messico): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
fix
ZimbuBot (discussione | contributi)
m WPCleaner v2.02 - Disambigua corretti 2 collegamenti - Tradimento, Trattato
Riga 26:
Inizialmente denominato '''Partito Nazionale Anti-rielezionista''' ([[lingua spagnola|spagnolo]]: ''Partido Nacional Antirreeleccionista'', PNA), aveva come scopo primario impedire la ri-elezione del dittatore [[Porfirio Díaz]], che dal [[1884]] governava ininterrottamente il paese attraverso [[brogli elettorali]] ed un efficiente [[stato di polizia]].<ref>{{cita web|lingua=Spagnolo|autore=Zarauz, Héctor L.|url=http://revistabicentenario.com.mx/index.php/archivos/tag/partido-antirreeleccionista/|titolo=La convención del Tívoli|sito=Revista Bicentenario|data=2010|accesso=26 agosto 2019}}</ref> Di conseguenza, i club anti-rielezionisti si permearono di un forte [[liberalismo]], sia sociale che economico.<ref>{{cita web|lingua=Spagnolo|url=http://www.memoriapoliticademexico.org/Efemerides/5/22051909.html|titolo=Se organiza el Partido Antirreeleccionista en la ciudad de México a iniciativa de Madero y Vázquez Gómez|sito=''Memoria política de México''|data=22 maggio 1909|accesso=26 agosto 2019}}</ref>
 
Gli anti-rielezionisti di Madero parteciparono attivamente alle [[Elezioni presidenziali in Messico del 1910|elezioni del 1910]], ottenendo la maggioranza dei consensi attraverso la popolazione. Nonostante i brogli palesemente effettuati, Madero fu talmente minaccioso per il potere di Díaz da farlo arrestare per [[tradimento]] e [[sedizione]], imprigionandolo a [[San Luis Potosí (città)|San Luis Potosí]] mentre le votazioni erano ancora in corso. La fuga di Madero a [[San Antonio (Texas)|San Antonio]], dove proclamò un manifesto in cui chiedeva le dimissioni di Díaz, innescarono la [[Rivoluzione messicana]], volta a deporre il dittatore e ri-distribuire le terre ai contadini.<ref>{{cita web|lingua=Spagnolo|autore=Moreno, Francisco Fabián|url=https://web.archive.org/web/20101216080513/http://bicentenario.com.mx/?p=7332|titolo=¿Fue Madero un ingenuo, un idealista o un mal político?sito=Bicentenario.com|data=21 febbraio 2010}}</ref>
 
I successi degli insorti spinsero Díaz a cercare un accordo con Madero, e il 21 maggio [[1911]] fu siglato un [[trattato internazionale|trattato]] a [[Ciudad Juárez]], che prevedeva le dimissioni di Díaz, un'[[amnistia]] per i rivoluzionari quanto per i sostenitori di Díaz ed il mantenimento dell'establishment istituzionale, militare e giudiziario creato durante il regime.<ref>{{cita libro|lingua=Inglese|autore=Katz, Friedrich|url=https://books.google.it/books?id=XAIcq6AJ3OwC|titolo=The Life and Times of Pancho Villa|editore=Stanford University Press|data=1998|pagine=104-119}}</ref> Inoltre, Madero non si impegnò per una decisa [[riforma agraria]] come sperato, ma sostenne invece l'idea che le dispute sui terreni andassero risolte attraverso i tribunali, controllati da anziani [[conservatorismo|conservatori]] legati ai [[latifondismo|latifondisti]], cosa che portò a diverse sedizioni e casi di violenza sporadici nelle zone rurali.<ref>{{cita libro|lingua=Inglese|autore=Gonzales, Michael J.|url=https://books.google.it/books?id=se17aQLbKioC|titolo=The Mexican Revolution, 1910-1940|editore=UNM Press|data=2002|pagine=76, 80-84}}</ref>
 
Le [[Elezioni presidenziali in Messico del 1911|elezioni del 1911]] sancirono una vittoria incontestata da parte di Madero, che tuttavia si ritrovò a dover fronteggiare i rivoluzionari estremisti, guidati da [[Emiliano Zapata]], e gli ex-sostenitori di Díaz, guidati in primis dal di lui nipote [[Félix Díaz|Félix]]. La debolezza di Madero portò infine alla sua deposizione nel [[1913]] tramite un [[colpo di stato]] orchestrato dal generale [[Victoriano Huerta]], che fu proclamato "presidente provvisorio".<ref>{{cita libro|lingua=Spagnolo|autore=Garciadiego, Javier|url=https://books.google.com.mx/books?id=vXVfFWadHkEC|titolo=La Revolución mexicana: crónicas, documentos, planes y testimonios|editore=UNAM|data=2005|pagina=169}}</ref> Conseguentemente, il PCP rimase attivo solo a livello locale, confluendo perlopiù nell'[[Esercito costituzionale messicano|Esercito costituzionale]] di [[Venustiano Carranza]] dopo che questi si rifiutò di riconoscere il regime golpista di Huerta.<ref>{{cita news|lingua=Inglese|autore=Minster, Christopher|url=https://www.thoughtco.com/biography-of-venustiano-carranza-2136500|titolo=Biography of Venustiano Carranza, Revolutionary President of Mexico|giornale=ThoughCo.|data=3 luglio 2019}}</ref>