American way: differenze tra le versioni

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==Storia==
[[File:American way of life.jpg|thumb|[[1937]] [[Louisville]], [[Kentucky]]. [[Margaret Bourke-White]]<ref>[http://www.mfa.org/collections/object/the-american-way-of-life-172490 ''The American Way of Life'']. Museum of Fine Arts, Boston. Photograph, gelatin silver print n. 1973.195</ref>. ''There's no way like the American Way'']]
Durante il periodo della [[Guerra Fredda]], l'espressione era comunemente usata dalla propaganda mediatica per evidenziare le differenze negli standard di vita delle popolazioni degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica<ref>{{en}} [http://www.upenn.edu/pennpress/book/toc/14433.html ''Selling the American Way, U.S. Propaganda and the Cold War''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100529024231/http://www.upenn.edu/pennpress/book/toc/14433.html |date=29 maggio 2010 }}, Laura A. Belmonte, 2008, ISBN 978-0-8122-2119-0.</ref>. A quel tempo, la cultura popolare americana aveva ampiamente abbracciato l'idea che chiunque, indipendentemente dalle circostanze della sua nascita, avrebbe potuto aumentare significativamente il suo tenore di vita attraverso la determinazione, il duro lavoro, e la capacità naturale. Nel settore dell'occupazione, questo concetto è stato espresso nella convinzione che un mercato competitivo, dovrebbe promuovere il talento individuale ed un rinnovato interesse per l'imprenditorialità. Politicamente, ha preso la forma di una fede nella superiorità di una libera democrazia, fondata su una espansione produttiva ed economica senza limiti.
 
Un influente libro del 1955, ''Protestantesimo, cattolicesimo e giudaismo'' di Will Herberg, identificava politicamente l'American Way of Life, come un composto di democrazia e libera impresa", come "religione comune" della società americana<ref>{{en}} [http://press.uchicago.edu/ucp/books/book/chicago/P/bo3640906.html ''Protestant, Catholic Jew, review''], Will Herberg, Publisher: University Of Chicago Press, October 15, 1983 ISBN 0226327345; ISBN 978-0226327341, p. 264</ref>:
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Nel libro ''[[Duluth: tutta l'America in una città]]'', [[Gore Vidal]], fa un affresco satirico dell'American way of life. I personaggi topici della vita sociale statunitense, il sindaco, il capitano di polizia, il giornalista, il riccone, la moglie insoddisfatta del riccone, gli emarginati di colore e i messicani creano una serie esilirante di intrighi assurdi<ref>Vidal, Gore. ''Duluth: tutta l'America in una città''. Garzanti. 1984. ISBN 8811665612.</ref>, visti attraverso la lente devastante di una serie televisiva come [[Dallas (serie televisiva 1978)|Dallas]]. Vidal descrive alcuni tratti della nuova ''american way'' come la [[droga]], il [[gioco d'azzardo]], il [[terrorismo]], l'[[alta moda]], in una schiamazzante miscela di vacuità e di spiritosi sberleffi.
 
LA SCUOLA è DI TUTTI, MA NON è PER TUTTI.
 
==Note==