Talete: differenze tra le versioni

Secondo [[Apollodoro di Atene]], Talete nacque nel I anno della 35^a [[olimpiade]] ([[640 a.C.]])<ref>{{cita|FGrHist|244 F 28 II 1028}}, citato in {{cita|Diogene Laerzio|I, 22}}.</ref> o, più probabilmente secondo molti studiosi moderni, nel I anno della 39^aª olimpiade ([[624 a.C.]])<ref>. La nascita nel I anno della 35^aª olimpiade è attestata in vari manoscritti, ma molto probabilmente si tratta di un errore di copiatura, dovuto alla somiglianza tra {{overline|ε}} (5) e {{overline|θ}} (9), per cui è stato proposto di emendare 35 in 39. In questo modo tra la nascita e l'acme, costituita dalla presunta previsione dell'eclissi del 585 a.C., sarebbero trascorsi quarant'anni; v. {{cita|Kirk-Raven-Schofield|p. 76 n. 1}}; {{cita|Huxley, ''Archaic Greece''|p. 14}}. Una discussione delle possibili date di nascita è in {{cita|Laurenti|pp. 49-53}}.</ref>.

Secondo Erodoto, durante una [[battaglia di Halys|battaglia]] tra i [[Medi]], guidati da [[Ciassare]], e i [[Lidi]], guidati da [[Aliatte II]], si verificò un'[[eclissi solare]], che impressionò talmente i Medi e i Lidi al punto che smisero di combattere; Erodoto annota che Talete aveva annunciato agli Ioni questa eclissi e ne aveva previsto l'anno<ref>{{cita|Erodoto|I, 74}}; {{cita|Clemente Alessandrino|I, 14, 65, 1}}, che cita come fonte Eudemo.</ref>. Le fonti antiche collocano questa eclissi tra la 48^a e la 50^aª olimpiade<ref>11 A 5 {{cita|Diels-Kranz}}.</ref>; l'ipotesi che ha riscosso più consensi tra gli storici moderni è che l'eclissi citata da Erodoto sia l'eclissi totale verificatasi il 28 maggio [[585 a.C.]] (secondo il [[calendario giuliano]]; 22 maggio secondo [[Calendario gregoriano|quello gregoriano]]<ref>{{cita|Guthrie|p. 46}}.</ref>), visibile in Asia Minore<ref>{{cita|Biondi|p. 186}}. Tra le fonti antiche, {{cita|Plinio il Vecchio|II, 53}}, e il ''Chronicon'' di [[Eusebio di Cesarea]], nella traduzione di [[san Girolamo]], pongono l'eclissi nel quarto anno della 48^aª olimpiade (585/4 a.C.). Altre eclissi visibili in Asia Minore (come quella del 30 settembre [[610 a.C.]]) sono state scartate per ragioni cronologiche.</ref>. Tuttavia, dal punto di vista storico anche questa notizia comporta alcuni problemi, in particolare a proposito del re dei Medi<ref>{{cita|Biondi|p. 186}}.</ref>. Cicerone afferma che al momento dell'eclissi prevista da Talete il re dei Medi era [[Astiage]] e non il padre, Ciassare, come sostiene Erodoto<ref>{{cita|Cicerone, ''De divinatione''|I, 149, 112}}.</ref>; nella traduzione armena del ''[[Chronicon (Eusebio di Cesarea)|Chronicon]]'' di [[Eusebio di Cesarea|Eusebio]], l'eclissi è posta nel corso di una battaglia tra Aliatte e Astiage<ref>{{cita|Huxley, ''A War between Astyages and Alyattes''|p. 203}}. La versione armena pone la battaglia nel II anno della 49^aª olimpiade (583/2 a.C.).</ref>; inoltre un frammento papiraceo di un commento a una poesia di [[Alceo]] cita una battaglia tra Aliatte e Astiage<ref>''[[Papiri di Ossirinco|P.Oxy.]]'' 2506 fr. 98, citato da {{cita|Huxley, ''A War between Astyages and Alyattes''|p. 201}}.</ref>, probabilmente la stessa battaglia in cui si verificò l'eclissi, poiché probabilmente il trattato di pace tra Medi e Lidi fu firmato non molto tempo dopo l'eclissi<ref>{{cita|Huxley, ''A War between Astyages and Alyattes''|p. 202}}.</ref>.

Si dice che, ormai vecchio e sfinito dalla calura estiva, sia morto assistendo a una gara atletica, al tempo della 58^aª olimpiade (tra il [[548 a.C.|548]] e il [[545 a.C.]]), quando avrebbe avuto settantotto anni o, secondo Sosicrate, novant'anni<ref>{{cita|Diogene Laerzio|I, 38-39}}. Queste indicazioni hanno portato gli studiosi a definire diversi periodi in cui collocare la vita di Talete: per alcuni visse tra il 640 e il 562 a.C. (78 anni partendo dalla data di nascita indicata da Apollodoro); per altri tra il 638 e il 548 a.C. (90 anni, secondo la notizia di Sosicrate, ipotizzando che partecipò alla spedizione di Creso); tra il 626/4 e il 548/6 a.C. (78 anni, ponendo la nascita nella 39^aª olimpiade). Su queste date si veda {{cita|Laurenti|pp. 49 segg.}}</ref>: a questo proposito Diogene Laerzio lo ricorda con l'epigramma: