Terebinto di Nerone: differenze tra le versioni
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Il ''Terebinthus Neronis'' era un sepolcro monumentale eretto in epoca romana sulla riva destra del [[Tevere]], vicino all'intersezione di due strade romane, la [[Via Cornelia]] e la ''[[Via Trionfale|Via Triumphalis]]'', in un'area al di fuori del ''[[pomerium]]'' (il confine sacro intorno a Roma); questa zona, chiamata ''[[Ager Vaticanus]]'', ospitò in quel periodo numerose aree cimiteriali come la vicina [[necropoli vaticana]] e, per la sua vicinanza al ''[[Campo Marzio (antichità)|Campus Martius]]'', rappresentava un'area ideale per costruire le tombe monumentali dei membri dell'alta classe romana.<ref name=pet33>Petacco (2016), p. 33</ref> Esso si trovava accanto a un altro grande mausoleo, la cosiddetta ''[[Meta Romuli]]'', una piramide che fu demolita nel 1499 da [[papa Alessandro VI]] (1492-1503 ca.). Si suppone che il ''Terebinthus Neronis'' avesse una pianta circolare e la forma di una gigantesca tomba a [[tumulo]].<ref name=pet33/> Mentre entrambi i monumenti sopravvissero ai grandi cambiamenti dovuti alla costruzione dell'[[Antica basilica di San Pietro in Vaticano|antica Basilica di San Pietro]], il primo venne distrutto già durante il Medioevo, mentre il secondo è sopravvissuto fino al [[Rinascimento]] diventando un elemento importante della topografia di Roma.<ref name=pet33/>
La prima menzione del Terebinto (c. 1144) è di [[Benedetto (canonico di San Pietro)|Benedictus Canonicus Sancti Petri]], che lo chiama "obeliscus Neronis"
Il nome ''Terebinthus'' deriva da un passaggio nella ''[[Naturalis Historia]]'' di [[Plinio il Vecchio]]
L'identificazione tra albero e monumento implicava che il sito del martirio di San Pietro fosse posto tra il ''Terebinthus'' e la ''[[Meta Romuli]]'', o tra quest'ultimo e l'obelisco del [[Circo di Nerone]] (e in alcune descrizioni medievali il monumento stesso è chiamato "obelisco di Nerone"),<ref name=pet37/> o nel punto intermedio tra le due piramidi (''ad Terebinthum inter duas metas ... in Vaticano'') e di conseguenza il terebinto (sia come monumento che come albero) fu per lungo tempo un soggetto popolare nelle raffigurazioni del martirio di [[San Pietro]] e nelle rappresentazioni della città nel Medioevo.<ref name=pet34>Petacco (2016), p. 34</ref>
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== Descrizione ==
[[File:Rom Filarete (2).JPG|miniatura|L'albero di terebinto (in basso a destra) fra [[Castel Sant'Angelo]] e la ''[[Meta Romuli]]'' (con la [[Piramide cestia]] in basso a sinistra) in una formella della porta di bronzo del [[Filarete]] a San Pietro]]
Le fonti medievali descrivono il ''terebinthus'' come una struttura molto alta (paragonabile al ''Castrum [[Crescenzi|Crescentii]]'', cioè [[Castel Sant'Angelo]]),<ref name=pet37/> con una pianta circolare e due elementi
Nel 1948-49, durante i lavori per la costruzione del primo isolato del lato nord di [[Via della Conciliazione]], vennero alla luce diversi blocchi di pietra semicircolari incisi da una scanalatura profonda 8 cm accompagnata da incassi simmetrici a doppia coda di rondine.<ref name=pet38/> I blocchi, originariamente attribuiti al drenaggio alla base del monumento, secondo una nuova ipotesi potrebbero appartenere alla copertura del basamento; in quest'ultimo caso, la scanalatura con incassi a coda di rondine deve essere interpretata come la base di una balaustra.<ref name=pet38/> A seconda dell'ipotesi, il terebinto avrebbe avuto un diametro di 20 m (nel primo caso) o di 22 m (nel secondo caso).<ref name=pet38/> La posizione del terebinto risultante dagli scavi del 1948-49, a nord-ovest della ''Meta Romuli'', è in contraddizione con quella data da tutte le descrizioni medioevali, secondo le quali il monumento si trovava a nord-est della piramide.<ref name=pet39>Petacco (2016) p. 39</ref>
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