Benedetto da Norcia: differenze tra le versioni

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→‎La regola di san Benedetto: gli incontri annuali con Santa Scolastica
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|didascalia = ''San Benedetto da Norcia'', [[affresco]], [[Monastero di San Benedetto (Subiaco)|Monastero di San Benedetto]]
|note = [[Abate]]
|nato = [[Norcia]], [[2 marzo 480]] circa
|morto = [[Montecassino]], [[21 marzo]] [[547]]
|venerato da = Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Norcia
|GiornoMeseNascita = 2 marzo
|AnnoNascita = [[480]] circa480
|LuogoMorte = Montecassino
|LuogoMorteLink = Abbazia di Montecassino
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{{Citazione|L'uomo di Dio che brillò su questa terra con tanti miracoli non rifulse meno per l'eloquenza con cui seppe esporre la sua dottrina| Papa Gregorio I, ''Dialogi, Liber Secundus'', 36|lingua=la|''Vir Dei inter tot miracula, quibus in mundo claruit, doctrinae quoque verbo non mediocriter fulsit.''}}
 
San Benedetto, fratello di [[Scolastica da Norcia|santa Scolastica]], nacque verso il 2 marzo 480 nella città umbra di [[Norcia]]. Il padre Eutropio, figlio di Giustiniano Probo della [[gens Anicia]], era Console e Capitano Generale dei [[Civiltà romana|Romani]] nella regione di Norcia, mentre la madre era Abbondanza Claudia de' Reguardati di Norcia. Quando ella morì, secondo la tradizione, i due fratelli furono affidati alla nutrice Cirilla. Alla gens appartenevano anche [[Papa Gregorio I|san Gregorio Magno]] e [[Severino Boezio]]. A 12 anni fu mandato con la sorella a Roma a compiere i suoi studi, ma, come racconta Gregorio Magno nel secondo libro dei Dialoghi<ref>Testo originale: {{cita web|url=https://la.wikisource.org/wiki/Gregorius_Magnus,_Dialogi_liber_II|sito=Wikisource|titolo=Dialogi|autore=Gregorius Magnus|lingua=la}} Traduzione italiana: {{cita web|url=http://www.ora-et-labora.net/dialoghidis.html|sito=Ora-et-labora|titolo=La vita di san Benedetto - testo integrale tratto dal Libro II dei "Dialoghi" di san Gregorio Magno|accesso=15 febbraio 2015}}</ref>, sconvolto dalla vita dissoluta della città ''«ritrasse il piede che aveva appena posto sulla soglia del mondo per non precipitare anche lui totalmente nell'immane precipizio. Disprezzò quindi gli studi letterari, abbandonò la casa e i beni paterni e volle far parte della vita monastica»''.
 
All'età di 17 anni, insieme con la sua nutrice Cirilla, si ritirò nella [[valle dell'Aniene]] presso Eufide (l'attuale [[Affile]]), dove, secondo la [[leggenda]] devozionale, avrebbe compiuto il primo [[miracolo]], riparando un vaglio rotto dalla stessa nutrice. Lasciò poi la nutrice e si avviò verso la valle di [[Subiaco]], presso gli antichi resti di una villa [[Nerone|neroniana]], nella quale le acque del fiume Aniene alimentavano tre laghi (la città sorgeva appunto sotto - "sub" - questi laghi). A Subiaco incontrò [[Romano di Subiaco|Romano]], monaco di un vicino monastero retto da un abate di nome Adeodato, che, vestitolo degli abiti monastici, gli indicò una grotta impervia del Monte Taleo (attualmente contenuta all'interno del Monastero del Sacro Speco), dove Benedetto visse da [[eremita]] per circa tre anni, fino alla [[Pasqua]] dell'anno [[500]]. Conclusa l'esperienza eremitica, accettò di fare da guida ad altri monaci in un ritiro [[Cenobita|cenobitico]] presso [[Vicovaro]], ma, dopo che alcuni monaci tentarono di ucciderlo con una coppa di vino avvelenato, tornò a Subiaco. Qui rimase per quasi trent'anni, predicando la "Parola del Signore" e accogliendo discepoli sempre più numerosi, fino a creare una vasta comunità di tredici [[monastero|monasteri]], ognuno con dodici monaci e un proprio [[abate]], tutti sotto la sua guida spirituale.