Crocifisso di Santo Spirito: differenze tra le versioni

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[[Michelangelo]] fu ospitato nel convento di Santo Spirito nel [[1492]], a diciassette anni, dopo la morte del suo protettore [[Lorenzo il Magnifico]], che lo aveva ospitato durante i suoi studi artistici nel grande palazzo di famiglia in Via Larga (oggi [[Palazzo Medici Riccardi]]). In questo convento, grazie all'intercessione di [[Piero il Fatuo|Piero de' Medici]] e con l'autorizzazione del priore, ebbe la possibilità di analizzare i cadaveri provenienti dall'ospedale del convento per studiarne l'[[anatomia]], ed è anche grazie a questa esperienza che Michelangelo divenne tra i più capaci nel rappresentare il corpo umano in ogni suo più piccolo dettaglio.
 
Come ringraziamento dell'ospitalità il giovane artista scolpì per il priore Niccolò di Lapo Bichiellini, il crocifisso ligneo, che venne collocato sopra l'altare maggiore, dove lo vide verso il [[1510]] l'Albertini, finché, durante l'occupazione francese della fine del XVIII secolo, con la soppressione del convento venne registrato come perduto. In realtà l'opera non si era mossa da Santo Spirito, come sostenne Margrit Lisner, che nel [[1964]], durante una catalogazione dei crocifissi toscani, lo riscoprì sotto una spessa ridipintura che alterava la forma e il carattere dell'opera. L'opera tuttaviadopotutto eraconfermava discrepantealcune rispettoinformazioni allatratte informazionedalle trattafonti daantiche (come il [[Ascanio Condivi|Condivi]], che parlò di una dimensione "poco meno che'l naturale", e anche se rispondevao allele misure rilevate da Bottari nel [[1759]]-[[1760]], che lo disse "alto circa due [[braccia fiorentine|braccia]] e mezzo", questi sottolineava tuttavia, grazie alla consulenza di Ignazio Enrico Hugford, che il Crocifisso da lui veduto non fosse quello michelangiolesco ma di "uno scultore un poco più antico". L'attribuzione sostenuta da Margrit Lisner ha dato luogo a diversi dibattiti).
 
Venne destinato, dopo l'immediato restauro, al museo di [[Casa Buonarroti]], dove rimase fino al [[2000]] quando si decise di riesporlo nella [[sagrestia di Santo Spirito]]<ref>Il 20 dicembre [[2000]] [http://press.comune.fi.it/hcm/hcm5353-2_7_25412-Torna+in+Santo+Spirito+il+Crocifisso+attribuito+a+.html?cm_id_details=31881&id_padre=5080 Torna in Santo Spirito il Crocifisso attribuito a Michelangelo]</ref>.
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Un altro piccolo [[Crocifisso di legno di tiglio|crocifisso in legno di tiglio]], facente parte di una collezione privata ed esposto temporaneamente nel [[2004]] nel piccolo [[Museo Horne]] è stato attribuito a Michelangelo attraverso il confronto col crocifisso di Santo Spirito, specie in dettagli ''difficili'' come i tendini dei piedi o l'articolazione del ginocchio. Michelangelo infatti era tra i pochi a poter vantare conoscenza "scientifica" del corpo umano da poterlo raffigurare tanto realisticamente.
 
Secondo le indagini condotte dalla storica dell'arte Gianna Pinotti, l'opera di Michelangelo per il priore Bichiellini potrebbe essere riconosciuta nell'esemplare a braccia mobili conservato nella basilica di Santa Croce (la cui paternità donatelliana peraltro è discussa), mentre il Crocifisso in Santo Spirito potrebbe essere riferito all'ambito donatelliano, per le affinità con le opere di quei Maestri al seguito di Donato che esercitarono peraltro una certa influenza su Michelangelo stesso.
 
==Descrizione e stile==
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== Bibliografia ==
* AlessandroMarta ParronchiBuonadonna, ''IlI Crocifisso,segreti giàdel in Santo Spirito'', in ''Opere giovanilicrocifisso di Michelangelo'', volumein I,[[Quark Olschki,(rivista)|Quark]] Firenze,n. 196811.
*Marta Buonadonna, ''I segreti del crocifisso di Michelangelo'', in [[Quark (rivista)|Quark]] n. 11.
* Kathleen Weil-Garris Brandt, [[Cristina Acidini Luchinat]], James David Draper, Nicholas Penny, ''Giovinezza di Michelangelo'', catalogo della mostra, Firenze, Palazzo Vecchio-Casa Buonarroti, 6 ottobre 1999-9 gennaio 2000, Artificio Skira, Firenze-Milano 1999, pp. 288-292.
* Giancarlo Gentilini (a cura di), ''Proposta per Michelangelo Giovane. Un Crocifisso in legno di tiglio'', catalogo della mostra, Firenze, Museo Horne, 8 maggio-4 settembre 2004, Torino, 2004.
* Umberto Baldini, ''Michelangelo scultore'', Rizzoli, Milano 1973.
*Carlo Sisi (a cura di), ''Michelangelo e i maestri del Quattrocento'', catalogo della mostra, Cantino, Firenze, 1985.
* Marta Alvarez Gonzáles, ''Michelangelo'', Mondadori Arte, Milano 2007. ISBN 978-88-370-6434-1
* Giovan Battista Fidanza, ''Überlegungen zu Michelangelo als Holzbildhauer'', in «Wiener Jahrbuch für Kunstgeschichte», 59, 2010, pp. 49-64.
*Gianna Pinotti, ''Il Crocifisso a braccia mobili di Michelangelo per il priore di Santo Spirito, "spietata immagine" savonaroliana e Cristo in Pietà: una nuova proposta attributiva'', in "Quaderni eretici / Cahiers hérétiques, n. 7, fascicolo 3 (2019), Ereticopedia.org Edizioni CLORI - Firenze
 
==Voci correlate==