Dualismo (filosofia della mente): differenze tra le versioni

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== Il dualismo oggi ==
Al giorno d'oggi il dualismo pone ancora numerosi problemi. Molte proprietà della mente non sembrano essere spiegabili in termini [[neurologia|neurologici]], quindi si deve ancora supporre, come faceva Cartesio, che la mente necessiti di un trattamento speciale. Anche se nelle [[scienze cognitive]] pochi credono ad un dualismo radicale come quello originario di Cartesio, si riconosce che il problema mente-corpo sia un problema serio, esemplificato da fenomeni quali l'[[intenzionalità]] e le difficoltà incontrate nell'[[intelligenza artificiale]]. Di conseguenza si sono sviluppate molte posizioni nella [[filosofia della mente]] per risolvere questo problema, spesso di carattere [[Riduzionismo (filosofia)|riduzionista]]. Filosofi contemporanei che sostengono in modo chiaro e netto una prospettiva dualista sono, oltre a Popper-Eccles<ref>Popper-Eccles, ''L’io e il suo cervello'', 1981, Roma</ref>, Howard Robinson<ref>Howard Robinson, ''Matter and sense'', 1982</ref>, John Foster<ref>John Foster, ''The immaterial self'', 1991</ref> e [[Richard Swinburne]]<ref>Richard Swinburne, ''The evolution of the soul'', 1997</ref>.
 
Recentemente le neuroscienze e lo sviluppo di discipline quali la [[genomica psicosociale]] (grazie ai lavori di importanti neuroscienziati quali [[Eric Kandel]] e [[Ernest Lawrence Rossi]] e altri) stanno cominciando a fare intravedere unapossibili spiegazione scientifica e razionalespiegazioni al problema filosofico cartesiano mente-corpo. Il problema di come la mente (e le sue creazioni quali per esempio la matematica) possa efficacemente comprendere il mondo fisico potrebbe essere spiegato grazie ai fenomeni di [[neuroplasticità]] secondo i quali, attraverso l'esperienza, il cervello si modifica a livello di connessioni sinaptiche creando al suo interno strutture cognitive (generate quindi dal mondo esterno) che si rivelano poi efficaci per descrivere la realtà stessa che le ha formate. Il famoso problema della "irragionevole efficacia della matematica" posto da [[Eugene Wigner]] potrebbe essere spiegato nell'ambito di queste nuove discipline. Sarebbe l'esperienza della realtà a plasmare la nostra mente rendendola quindi in grado di "comprendere" la realtà stessa<ref>{{cita news|url=http://www.ernestrossi.com/ernestrossi/keypapers/ABT%20EINSTEIN.pdf|titolo=Einstein's Eternal Mistery|accesso=30 maggio 2013|lingua=en|formato=pdf}}</ref>.
 
== Note ==