Condizione della donna in Svezia: differenze tra le versioni

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La prima legge nazionale svedese (religiosamente il [[Regno di Svezia]] era oramai sotto la diretta influenza della luterana [[Chiesa di Svezia]]) che applicò gli stessi diritti a tutte le donne in tutto il paese (allora comprendente anche la [[Finlandia]]) fu il codice di [[diritto civile]] datato 1734 il quale nella questione dello status delle donne rimase più o meno inalterato fino alla metà del XIX secolo.
 
Tutte le donne non sposate vennero definite leglmentelegalmente minorenni, indipendentemente dall'età, e vennero messe sotto la custodia del parente maschio più prossimo (o della madre, se questa era vedova)<ref name=SwerigesRikesLag>Sweriges Rikes Lag. Gillad och Antagen på Riksdagen Åhr 1734</ref>; la donna mantenne la facoltà di contestare il proprio [[tutore (diritto)|tutore]] in tribunale e di vedersene nominato un altro e, quando fosse stata adulta, aveva il diritto di poter esprimere la propria volontà<ref name=SwerigesRikesLag />. Infine una donna nubile avrebbe sempre potuto essere liberata dalla tutela grazie ad una [[petizione]] rivolta direttamente al monarca.
 
A partire dal giorno del suo [[matrimonio (religione)|matrimonio]] veniva però posta sotto l'autorità del marito; tuttavia agli uomini venne vietato di vendere le proprietà delle mogli senza il loro previo consenso. Alle mogli venne concesso il diritto di vendere la proprietà e gestirne gli affari in proprio in assenza del marito; ad entrambi i coniugi venne infine garantito il diritto al [[divorzio]] in caso di [[adulterio]]: alla parte innocente venne assicurata la custodia dei figli<ref name=SwerigesRikesLag />. Quando vedova o divorziata una donna, indipendentemente dall'età, otteneva legalmente la maggiorità con conseguente autonomia giuridico-civile<ref name=SwerigesRikesLag />.