Enrico Castellani: differenze tra le versioni

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È nel [[1959]] che Castellani realizza la sua prima superficie a rilievo, dando vita ad una poetica che sarà la sua cifra stilistica costante e rigorosa e definendo ciò che la critica ha chiamato “ripetizione differente”, considerata da molti critici di estrema purezza, dove la ripetizione accuratamente scelta dei pieni e dei vuoti data dalle ritmiche estroflessioni della tela costituisce un percorso sempre nuovo, anche se coerente e intenso.<ref>Luciano Caramel et al.</ref>. Da allora il suo procedere continua a svilupparsi nell'ambito dell'estroflessione, ma nella sua compatta e coerente produzione troviamo alcune opere che si discostano nettamente dalle superfici a rilievo, rivelando molto su temi cari a Castellani quali il tempo, il ritmo e lo spazio.
 
Anche nelle rare opere su carta Castellani è riuscito a realizzare il suo personalissimo stile di estroflessioni ritmiche. Nel [[1967]] realizza ''Ambiente bianco'' per la mostra ''Lo spazio dell'immagine'', a Palazzo Trinci, a [[Foligno]]; nel [[1968]], in occasione de ''Il teatro delle mostre'', alla galleria La Tartaruga di Roma, viene presentato ''Il muro del tempo''; nel [[1969]] realizza ''Spartito'' e nel [[1970]] ''Obelisco''. Dal suo esordio sino ad oggi si susseguono una serie di importanti esposizioni in spazi pubblici e privati.[[File:Enrico Castellani, Superficie bianca (2008).jpg|thumb|left|Enrico Castellani, ''Superficie bianca'', dittico del 2008, acrilico su tela, 250x300cm]]Partecipa alla [[Biennale di Venezia]] nel [[1964]], nel [[1966]] (con una sala personale), nel [[1984]] e nel [[2003]]. Nel [[1965]] partecipa alla collettiva ''[[The Responsive Eye]]'' al [[Museum of Modern Art|MoMA]] di [[New York]] e alla VIII [[Biennale di San Paolo]] in [[Brasile]]. Nel [[1970]] prende parte alla collettiva ''Vitalità del negativo nell'arte italiana'', a cura di [[Achille Bonito Oliva]], al [[Palazzo delle Esposizioni]] di [[Roma]]. Nel [[1981]] partecipa a ''Identité Italien. L'art en Italie depuis 1959'', a cura di [[Germano Celant]], al [[Centro Georges Pompidou|Centre Pompidou]] di [[Parigi]]. Nel [[1983]] è a Palazzo Reale di Milano per la mostra ''Arte Programmata e cinetica 1953-63'';. nelNel 1987 realizza due installazioni permanenti per la [http://www.goricoll.it/ Collezione Gori] a Pistoia. Nel [[1994]] è invitato alla mostra ''The Italian metamorhosis'' al [[Solomon R. Guggenheim Museum|Salomon R. Guggenheim Museum]] di [[New York]].
 
Tra le mostre più recenti ricordiamo le personali nella Galleria Lia Rumma di [[Milano]] nel [[1999]] e quelle nella Galleria Fumagalli di Bergamo nel [[1997]] e nel [[2001]]. Nel [[2001]] è invitato alle collettive ''Materia/Niente'', curata da Luca Massimo Barbero, alla Fondazione Bevilacqua La Masa di [[Venezia]] e a ''Belvedere italiano- Linee di tendenza nell'arte contemporanea 1945/2001'', curata da Achille Bonito Oliva, al Centre for Contemporary Art di [[Varsavia]]. Un'importante mostra antologica curata da Germano Celant è stata allestita alla [[Fondazione Prada]] di [[Milano]] nel [[2001]] e a Kettle's Yard a Cambridge nel [[2002]], anno in cui presenta il suo lavoro anche nella Galleria di Franca Mancini a Pesaro e in quella di Greta Meert a Bruxelles. Nel [[2004]] espone a [[Parigi]] nella Galerie di Meo e nel [[2005]] al Museo Pushkin delle Belle Arti, a [[Mosca (Russia)|Mosca]], viene allestita una sua mostra curata da Bruno Corà.