Romanologia: differenze tra le versioni

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=== Dagli esordi della ziganologia fino al fascismo ===
Colocci, nel suo saggio "Gli zingari. Storia di un popolo errante", del [[1889]], scritto dopo essere entrato in contatto con i [[Rom (popolo)|rom]] dei [[Balcani]] durante il periodo in cui fu inviato del [[Ministero degli Affari Esteri]], raccolse consensi in ambito internazionale che gli valerovalsero l'invito alla partecipazione a due congressi internazionali di etnologia ed antropologia, nel [[1902]] e nel [[1904]], a [[Parigi]] e [[Ginevra]], e la nomina a presidente della "Gypsy Lore Society".
Dopo la pubblicazione di "L'origine des Bohemeins", nel [[1911]], diventò uno degli esponenti principali della [[etnografia]] italiana, al cui primo congresso tenne una relazione dedicata allo "Studio della ziganologia in Italia", con il quale sostenne con vigore l'importanza della ricerca sul campo e l'insufficienza della "[[ziganologia]]" in Italia prima del 1889. Secondo Colocci la "ziganologia" andava riformata seguendo tre criteri: lo "studio dell'erudizione", della lingua e dell'etnografia.<ref>Adriano Colocci, "Sullo studio della ziganologia in Italia, 1911</ref>
L'obiettivo di Colocci era quello di arrivare ad una "Scienza degli Zingari" e l'ente che si sarebbe dovuto occupare di questo filoni di studi avrebbe dovuto essere la "Società di Etnografia Italiana", la proposta però cadde nel vuoto e non se ne fece nulla.