D.O.C. (Zucchero Fornaciari): differenze tra le versioni

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aggiunte e modifiche
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=== Canzoni ===
Il disco si apre con ''[[Spirito nel buio]]'', brano [[elettropop]] con una ripresa [[gospel]],<ref name="DOC Panorama" /> in diretta continuità con il brano ''[[Diavolo in me]]''. In questo frangente l'amore «accende» uno spirito, una luce nel buio, non più un diavolo. ''Soul Mama'', imperniato su un ritmo ''[[four-on-the-floor]]'', in un testo dove l'autore ricorre spesso al [[gioco di parole]], critica il «perbenismo da carità» e riprende il concetto della «mama» protettrice.<ref name="DOC Rockol" /> ''Cose che già sai'', la cui versione in lingua inglese è ''Don't Let it Be Gone'', è stata scritta e cantata in duetto insieme alla cantautrice svedese Frida Sundemo. Il brano presenta punti di contatto con ''[[Menta e rosmarino]]'' (1996) e ''Dopo di noi'' (1998), sia nella melodia sia nel testo.<ref name="DOC Radio Italia" /> L'album prosegue con l'autobiografica ''Testa o croce'', pezzo [[blues]] in cui l'autore, affiancato per la prima volta da [[Davide Van De Sfroos]] nella scrittura del testo, racconta dello sradicamento subito in giovinezza da [[Roncocesi]] alla [[Versilia]], paragonato alla recisione di un fiore.<ref name="DOC Radio Italia" /> Il ritornello cita in parte la ripresa di ''Donkey Tonkey'' (1998). Dopo il primo singolo ''[[Freedom (Zucchero Fornaciari)|Freedom]]'', il disco prosegue con ''Vittime del Cool'', critica sarcastica ad una società unicamente basata sull'[[apparenza]].<ref name="DOC Panorama"/> Nella ballata successiva, aperta e chiusa da un assolo di pianoforte di [[Jon Hopkins]], Zucchero ripercorre i propri ricordi, chiedendosi malinconicamente, mediante un'analisi disincantata: «Sarebbe questo il mondo che sognavo da bambino?».<ref name="DOC Rockol" /> Ne ''[[La canzone che se ne va]]'', scritta insieme a [[Daniel Vuletic]] e [[Pasquale Panella]], è la canzone, accostata ad una donna, a illuminare un percorso di vita irto di ostacoli e insidie.<ref name="DOC Radio Italia" /> L'ultimo brano veloce dell'album, ''Badaboom (bel paese)'' vira ancora una volta sull'impegno civile.<ref name="DOC Rockol" /> ''Tempo al tempo'', con testo scritto insieme a [[Francesco De Gregori]], e ''Nella tempesta'', che riprende diversi altri finali di album del bluesman reggiano, chiudono concettualmente e ritmicamente il lavoro.<ref name="DOC Radio Italia" />
 
== Tracce ==
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|Durata6 = 3:41
|Autore musica6 = Eg White, Mo Jamil
|Titolo7 = [[Sarebbe questo il mondo]]
|Durata7 = 4:07
|Titolo8 = [[La canzone che se ne va]]
|Durata8 = 4:55
|Autore testo8 = Zucchero, [[Pasquale Panella]]