Antonio Salandra: differenze tra le versioni

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Nel [[1901]] fonda, insieme all'ex ministro (all'epoca) [[Sidney Sonnino]], un nuovo quotidiano a [[Roma]]: il ''[[Il Giornale d'Italia (1901-1976)|Giornale d'Italia]]''. Tornò al governo nel [[1906]] nel I e II governo Sonnino come Ministro delle finanze e poi del tesoro.
 
=== Presidente del Consiglio===
Salandra, unesponente della [[liberalismo conservatore|destra liberale]]<ref>https://www.ilgiornale.it/news/cultura/dubbi-e-ricordi-salandra-cos-litalia-entr-guerra-1104189.html</ref>, divenne presidente del consiglio dei ministri nel marzo [[1914]], dopo la caduta del governo di [[Giovanni Giolitti]], e scelto dallo stesso Giolitti che ancora guidava la maggioranza in parlamento. Decise di mantenere l'Italia neutrale (31 luglio 1914), ma nei mesi successivi, e specialmente dopo il rimpasto governativo del novembre (che portò al ministero degli esteri [[Sidney Sonnino]]), si distaccò ben presto da Giolitti sulla questione della partecipazione italiana alla [[prima guerra mondiale]].
 
Mentre Giolitti era schierato a favore della neutralità, Salandra e il suo ministro degli esteri Sonnino, appoggiavano l'intervento a fianco della [[Triplice intesa|Triplice Intesa]], e sono responsabili dell'entrata in guerra dell'Italia, nonostante l'opposizione della maggioranza del parlamento (vedi [[Neutralità italiana (1914-1915)|Neutralità italiana nel primo anno di guerra]]) e la mancanza di fondi. La guerra costava e dato che le entrate non erano sufficienti, l'enorme costo venne pagato con l'accensione di debiti. In primo luogo aprendo un [[debito pubblico]] di circa 20 miliardi di lire e poi prestiti esteri, nei confronti della Gran Bretagna (pari a 611 milioni di sterline) e degli Stati Uniti (pari a 1648 milioni di dollari).<ref>[http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/presentazioni_studi_relazioni/20_12_1999_Relazione-del-Direttore-G.pdf ''Il debito pubblico in Italia 1861-1987'']. Ministero del tesoro. Roma. Poligrafico.1988. pag. 31 e seguenti.</ref>
 
Salandra si aspettava che l'entrata nel conflitto a fianco dell'Intesa avrebbe portato a una rapida soluzione della guerra, ma in realtà poco cambiò, e il primo anno di guerra dell'Italia fu segnato da pochi successi a fronte di un indebitamento smisurato. A seguito di questi errori, con la scusa di una riuscita offensiva austriaca dal [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]] nel giugno del [[1916]], Salandra fu messo in minoranza in Parlamento e costretto a dimettersi<ref>"The Ministerial Crisis in Italy." Economist [London, England] 17 June 1916: 1140. The Economist Historical Archive, 1843-2012.</ref>. Durante i suoi due governi fu anche Ministro degli interni e per brevi periodi degli esteri e della marina.
 
Dopo la fine della prima guerra mondiale, fu delegato alla conferenza di Parigi e poi rappresentante dell'Italia a Ginevra<ref>[http://senato.archivioluce.it/senato-luce/scheda/senatore/antroponimi/0011075/16/Salandra-Antonio.html Archivio Luce]</ref>. SalandraIn si spostò ulteriormente a destra eseguito appoggiò il governo di [[Benito Mussolini|Mussolini]] nell'ottobre [[1922]]. Eletto alla Camera nel [[1924]] nel [[Lista Nazionale|listone fascista]], fu presidente della giunta del bilancio fino al [[1925]]. Fu poi nominato [[senatore]] del Regno d'Italia nel [[1928]], fino alla morte.
 
===Attività accademica===