Fotografia di moda: differenze tra le versioni

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La fotografia nacque intorno al [[1830]], ma le prime tecniche di sviluppo, come la [[dagherrotipia]], non permettevano la possibilità di stampare grandi quantità di foto.<ref>{{Cita web | url=http://www.aidan.co.uk/article_fashion1.htm|titolo=''History of Fashion Photography'' at aidan.co.uk|accesso=9 settembre 2006}}</ref> Nel [[1856]], Adolphe Braun pubblicò un [[book fotografico]] contenente 288 fotografie di [[Virginia Oldoini]], contessa di [[Castiglione Tinella|Castiglione]], una nobildonna [[toscana]] alla corte di [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]] per conto del Regno di Sardegna. Le foto ritraevano la contessa nei suoi abiti di corte ufficiali, e resero la nobildonna la prima modella di fotografie di moda.<ref>Abigail Solomon-Godeau, "The Legs of the Countess." October 39 (Winter 1986): 65-108. Reprinted in Fetishism as Cultural Discourse, Emily Apter and William Pletz, eds. (Ithaca and London: Cornell University Press, 1993):266-306.</ref>
 
Nella prima decade del [[XX secolo]], l'avanzamento tecnologico permise la stampa di fotografie nelle riviste. Fotografie di moda apparvero per la prima volta nella rivista [[Francia|francese]] ''La mode practiquepratique''. Nel [[1909]], [[Condé Nast]] rilevò la rivista ''[[Vogue (periodico)|Vogue]]'' e contribuì all'evolversi della fotografia di moda. Una particolare enfasi fu posta nelcreare gli ambienti per le fotografie, un processo iniziato dal barone [[Adolf de Meyer]], che fotografava i propri modelli nei loro ambienti naturali. ''Vogue'' fu immediatamente seguita dalla rivista ''[[Harper's Bazaar]]'', e le due riviste rimasero indiscussi leader nel settore per tutti gli [[Anni 1920|anni venti]] e [[anni 1930|trenta]]. Alcuni fotografi, specializzatisi nel genere, [[Edward Steichen]], [[George Hoyningen-Huene]], [[Horst P. Horst]] e [[Cecil Beaton]] transformarono la fotografia di moda in una forma d'[[arte]], che si andò raffinando principalmente in [[Europa]], ed in particolar modo in [[Germania]].
 
Con l'inizio della [[seconda guerra mondiale]], l'attenzione si spostò negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], dove si fecero largo i nomi di alcuni fotografi come [[Irving Penn]], [[Martin Munkácsi]], [[Richard Avedon]] e [[Louise Dahl-Wolfe]] che diedero un'ulteriore svolta al modo di approcciarsi alla fotografia di moda, abbandonando gli schemi e le pose rigide, dando maggiore libertà ai soggetti dei loro lavori, che venivano ritratti in pose più naturali e "sportive". Sotto la direzione di [[Alexey Brodovitch]], lo stile fotografico di ''Harper's Bazaar'' divenne lo standard per tutte le riviste a venire. Nella [[Londra]] dell'immediato dopoguerra, [[John French]] fu il pioniere di un nuovo stile di fotografia di moda ideale per le riproduzioni sui quotidiani, che coinvolgeva l'utilizzo di luci naturali riflesse e contrasti lievi.<ref>{{Cita libro|cognome=McCabe|nome=Eamonn|titolo=The Making of Great Photographs: approaches and techniques of the masters|editore=David & Charles|città=Newton Abbot|anno=2005|ISBN=0-7153-2220-6|pagine=120-1}}</ref><ref>{{Cita libro|cognome=Mendes|nome=Valerie D. (comp.)|titolo=John French, fashion photographer|editore=Victoria & Albert Museum|anno=1984|ISBN=0-905209-97-4}}</ref>