Valchiavenna: differenze tra le versioni

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Non ho capito cosa dovrebbe significare il fatto che questo "albero" venga "ripiantato" due volte.
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Durante il dominio austriaco il pensiero di [[Giuseppe Mazzini]] si diffonde. Tra gli esponenti c'è il chiavennasco [[Maurizio Quadrio]].
I fatti del [[1848]] sono vissuti attivamente dalla popolazione della Valchiavenna. Il 19 marzo arriva in valle la notizia dell'insurrezione milanese. Così, un gruppo di uomini, tra cui [[Francesco Dolzino]], Giuseppe De Giorgi e Cirillo Tunesi, disarmano la gendarmeria austriaca e cacciano i governatori. La popolazione fa festa per le strade. Il 20 marzo, una domenica, l'Arciprete della chiesa di San Lorenzo a [[Chiavenna]], Giovan Battista de Picchi, benedice la bandiera della rivoluzione mentre in Piazza Fontana (oggi Piazza Pestalozzi, nel centro di Chiavenna) viene eretto un monumento chiamato ''l'albero della libertà''. Il 29 maggio viene fatta una consultazione provinciale per l'unione al [[Regno di Sardegna]]. A [[Chiavenna]] ci sono solo tre voti contrari.
Ma quando l'esercito piemontese perde gli alleati, tutto va in fumo: dopo l'[[Armistizio di Salasco]] a [[Vigevano]], gli austriaci tornano nella valle e in tutta la [[Lombardia]]. Continuano comunque le insurrezioni. Nell'ottobre del [[1848]] vengono ancora cacciate le autorità austriache e, precisamente il 22 ottobre, viene ripiantato ''l'”alberoalbero della libertà”libertà''. Poi un gruppo di volontari guidati da [[Francesco Dolzino]] si porta all'imboccatura della Valchiavenna, presso [[Verceia]]. Sperando in un'insurrezione generale dell'intera [[Lombardia]], resistono sei giorni all'esercito austriaco, intervenuto per la repressione. A comandare quelle truppe c'era il generale [[Julius Jacob Haynau]], già repressore dell'[[Dieci giornate di Brescia|insurrezione bresciana]]. Egli comanda il saccheggio e la distruzione di [[Verceia]], subito eseguito. Avendo paura, il comune di [[Chiavenna]] gli manda incontro una delegazione che gli spiega il “sincero pentimento della città”. Ma come al solito le scuse non bastano mai. Il 29 ottobre [[Julius Jacob Haynau|Haynau]] entra a [[Chiavenna]] e annuncia lo sconto della pena ad una multa di “20.000 lire austriache”. L'anno dopo ([[1849]]) si chiude definitivamente la [[Prima guerra di indipendenza italiana|prima guerra di indipendenza]].
 
 
=== Seconda guerra di indipendenza e annessione al Regno d'Italia ===